Industria piacentina in crescita nonostante i rincari
Il report del secondo semestre 2022 presentato da Confindustria: fatturato e investimenti in aumento. Rolleri: «Ora la Bce sta cercando di rallentare la crescita economica»
Un secondo semestre 2022 più positivo del previsto per l’economia dell’industria piacentina. Analizzando la situazione del solito campione di aziende (da tre miliardi di fatturato e 8mila addetti), Confindustria Piacenza ha fotografato un quadro economico più confortante del previsto, nonostante i problemi che hanno contrassegnato la seconda metà dell’anno, come inflazione e rincari.
«I dati – ha spiegato Giulia Silva del Centro studi dell’associazione degli industriali - hanno superato le previsioni. Il fatturato della manifattura è cresciuto del 12,8%. Tutti i settori sono cresciuti alla stessa maniera, tranne i materiali edili, schizzati al 29,9%, trainati dall’aumento dei prezzi di quel settore, fortemente energivoro».
La manifattura verso l’estero è cresciuta del 15,%. Anche il settore alimentare in export è aumentato in modo consistente (+29%).
Sono aumentati i prezzi, per l’inflazione: +11% per la manifattura, 11% l’alimentare, 9% la meccanica. Dato positivo per l’occupazione, in linea con le tendenze nazionali. +2,28% nella manifattura, 2,5% la meccanica, 2,9% l’alimentare.
«Gli investimenti – ha illustrato sempre Silva - sono cresciuti, ad esempio 8,4% nella manifattura (l’anno scorso il dato superava il 30%, veniamo da un paio d’anni di investimenti importanti). Si investe nella formazione (nel personale), spinti dagli incentivi anche le linee di produzione».
Gli ostacoli agli investimenti? «Ci sono difficoltà nel reperire risorse umane, e le aziende non riescono a impiegare il personale adeguato secondo i loro obiettivi di investimento. Come terza ragione, secondo gli imprenditori, l’elevato costo dell’energia».
Le previsioni per il 2023? «La maggior parte degli imprenditori vede il fatturato stabilizzarsi o crescere nel primo semestre, lo stesso sugli ordini e sull’occupazione».
IL COMMENTO: «TROVATI GLI ANTICORPI ALLA SITUAZIONE»
«Siamo soddisfatti di questi dati – è la valutazione del presidente Francesco Rolleri – perché si certifica quanto previsto l’anno scorso, quando avevamo di fronte diversi problemi (guerra, rincari, inflazione, energia). L’economia ha trovato “gli anticorpi” per uscire da quel momento. L’aumento del fatturato del 12% va poi a scontrarsi con l’inflazione dell’11%: una crescita dell’1 per cento è quasi un miracolo, viste le condizioni. Perciò siamo contenti, anche delle prospettive degli imprenditori, che pensano di investire nel 2023 e di assumere personale. Direi quindi che possiamo smetterla di parlare di “recessione”, non ha senso utilizzare questo sostantivo in questo periodo, adesso».
Purtroppo il nuovo scenario economico europeo e internazionale non promette bene. «La Bce – aggiunge ancora Rolleri - sta cercando di fare di tutto per rallentare la crescita economica. Secondo me è devastante, si continua nella politica dell’aumento dei tassi. Il costo del denaro è destinato ad aumentare e le aziende si trovano una “stretta finanziaria” sul cammino. Temiamo che tra sei mesi commenteremo il fatto che le aziende piacentine non avranno la liquidità necessaria per investire».