Anche il marketing può aiutare la solidarietà a crescere
Cattolica: evento finale nel quale otto gruppi di studenti si sono sfidati a colpi di idee di marketing per lo sviluppo dell’Emporio solidale di Piacenza
Anche il marketing può essere al servizio della solidarietà. «E’una sfida culturale - ha detto Sebastiano Grandi, coordinatore del Corso di Food Marketing e strategie commerciali della Cattolica di Piacenza - che deve spazzare via i preconcetti, significa fare mercato in modo sano, capire le persone, raccontare chi siamo ed educare. Il marketing ci aiuta a scegliere. Ed anche la concorrenza fa bene ed aiuta a migliorare». Questo il suo preambolo per presentare l’evento finale nel quale otto gruppi di studenti (50 in tutto) si sono sfidati a colpi di idee di marketing per lo sviluppo dell’Emporio solidale di Piacenza. I ragazzi sono stati infatti stimolati a elaborare progetti per migliorare l’organizzazione e la comunicazione dell’Emporio ed a sviluppare un’azione efficace di attrazione di fondi e personale. Nella mattinata si è svolta la relazione degli elaborati realizzati dagli studenti: i migliori dovrebbero avere nei prossimi mesi una concreta applicazione.
Tanti i temi affrontati dagli studenti nei progetti: filo conduttore la volontà di potenziamento della presenza dell’Emporio sul territorio, per riuscire a soddisfare le necessità della struttura, tanto per quanto riguarda i prodotti quanto per le risorse economiche e umane. In alcuni elaborati è stato evidenziato che spesso l’Emporio si trova in carenza di cibi freschi – da qualche tempo infatti è attiva una cella frigorifera e di prodotti per la casa e per i bambini: una lacuna da colmare con precise strategie di marketing e un rafforzamento delle relazioni con associazioni e imprese del territorio. In un'altra ricerca è stata messa in rilievo l’importanza dei volontari, vero e proprio “motore” della realtà di via Primo Maggio e per la raccolta fondi: l’Emporio non è infatti un’azienda e, per continuare a rispondere in maniera efficace alle richieste delle famiglie, ha bisogno del supporto di una “rete solidale” sempre più ampia.
Al termine delle relazioni la giuria ha scelto i progetti del gruppo 2 (Elisa Audagnotto, Giulia Bernasconi, Marco Fiorentini, Talita Saldo, Chiara Raffaelli Andrea Riposa) e del gruppo 5 (Simona Mastrolorito,Paola Blundo, Riccardo Cammoranesi, Maria Rosa Lombardini,Cristian Fiore, Jessica Stefli). Nel suo intervento di saluto il sindaco Patrizia Barbieri (coordinava il prof. Antonio Chizzoniti che con Edoardo Fornari e Sebastiano Grandi ha promosso l’iniziativa) ha voluto ringraziare i gruppi che “hanno lavorato con una valenza sociale straordinaria; l’emporio solidale è una risposta ai nuovi bisogni, alle povertà, alle tante persone sempre più numerose che si rivolgono, spesso con pudicizia e ritrosia, ai Servizi sociali. «Dunque - ha sostenuto - cercare di migliorare la progettualità dell’Emporio è una risposta meravigliosa. Per questo, in questa sfida di progetti, avete vinto tutti; gli studenti sono uno stimolo per tutti noi, con una Università sempre attenta i bisogni di una comunità».
«Ci avete offerto - ha commentato Mario Idda presidente di Emporio solidale e Responsabile della Caritas Diocesana- un esempio di maturità, donare è dono sia per chi lo riceve che per chi lo produce, è entrare in relazione con una comunità che sta soffrendo e per questo avete vinto tutti. Noi cercheremo di mettere in campo al meglio le proposte scaturite dai progetti». L’assessore ai Servizi sociali Federica Sgorbati ha ricordato che «nella pandemia i giovani sono stati un motore solidale importante affiancando i volontari over 65 che andavano tutelati .Un servizio per quanto di bontà ha anch’esso bisogno di marketing per creare maggiore appeal».