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Economia

Annata difficile per l’apicoltura piacentina, in arrivo aiuti del decreto Sostegni bis

Riccardo Redoglia, presidente Apap (Coldiretti): «Il costante calo produttivo degli alveari osservato negli ultimi anni si è confermato per tutta la stagione»

E’ tempo di tirare le prime somme per l’Associazione Provinciale Apicoltori Piacentini (Apap), che rappresenta un settore, quello apistico, che anche quest’anno ha dovuto combattere contro le avversità climatiche. «In confronto alla scorsa stagione produttiva, che non è stata, eufemisticamente parlando, una delle più positive - spiega Riccardo Redoglia, presidente Apap – quella che si sta chiudendo è ancora peggiore, ci aspettavamo certamente di più».

«Il costante calo produttivo degli alveari osservato negli ultimi anni – sottolinea l’esperto piacentino - si è confermato per tutta la stagione: produzioni primaverili del 30%-40%  con un miele millefiori e di acacia che l’anno scorso avevano già dato produzioni scarse, anche tiglio e tarassaco sono stati visti molto sofferenti per i cambiamenti climatici con un calo produttivo non indifferente rispetto al 2020. Il miele di castagno, probabilmente a causa delle temperature troppo alte, non ha rispecchiato le attese degli apicoltori. Per il millefiori, è presto per esprimere una valutazione ma già si vede in alcune aree la necessità di intervenire con nutrizioni di soccorso per aiutare gli alveari già in crisi di fame». 

Un’analisi dei dati degli ultimi 15 anni ha mostrato una chiara tendenza negativa evidenziando un andamento della curva produttiva in costante calo quantitativo. «Un altro tipo di allarme è stato lanciato ad inizio stagione nel Pavese, precisamente a San Damiano al Colle al confine con la provincia di Piacenza, con i primi ritrovamenti della Vespa Velutina, un tipo di calabrone importato dall’Oriente che aggredisce gli alveari con strategia quasi militare catturando le api ricche di polline uccidendole e utilizzandole come alimento». 

Uno spiraglio di luce lo si vede con la conversione del decreto sostegni bis, sostenuto e voluto fortemente da Coldiretti, approvando le modifiche per sostenere il settore apistico colpito così duramente, accogliendo le proposte che hanno stanziato cinque milioni di euro per le aziende apistiche. Un vantaggio per tutto il comparto produttivo, che vedono, sebbene con risorse modeste, gli apicoltori legittimati ad essere indennizzati in caso di mancate produzioni conseguenti ad avverse condizioni atmosferiche, al pari di tutti gli altri agricoltori.

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