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Economia Castell'Arquato

Vitivinicolo, l'azienda piacentina Res Uvae come caso studio dell'osservatorio Smart Agrifood

L'azienda di Castellarquato presa in considerazione nell'ambito delle innovazioni tecnologiche. Un risparmio annuo di 300 euro a ettaro grazie ad uno speciale sistema di supporto alle decisioni

Minore impiego di antiparassitari grazie alle capacità predittive, maggiore qualità del prodotto vino a fronte di un ridimensionamento dei costi di produzione e un approccio più adatto a intraprendere produzioni biologiche e sostenibili. Sono questi alcuni dei benefici registrati da uno studio dell’osservatorio Smart AgriFood del politecnico di Milano e del laboratorio Rise dell’università di Brescia. I risultati sono il frutto del monitoraggio di alcuni casi di applicazione diretta di nuove tecnologie da parte di alcune importanti aziende del settore vitivinicolo. I principali strumenti utilizzati sono software per l’elaborazione di mappe (per esempio mappe di vigore) sistemi informativi gestionali, sistemi di supporto alle decisioni (DSS), sistemi di raccolta ed elaborazione di dati e tecnologie/sensori IoT.

Attraverso una mappatura analitica dell’offerta tecnologica nell’ambito dell’agricoltura 4.0 in Italia, l’osservatorio Smart AgriFood ha individuato più di 220 soluzioni offerte da più di 70 realtà imprenditoriali. La maggior parte delle soluzioni di agricoltura 4.0 è svincolata da specifici settori agricoli, ma il 16% di tali soluzioni è riconducibile al vitivinicolo. Paradossalmente, nonostante le grandi potenzialità, il settore vitivinicolo deve però ancora compiere un decisivo passo avanti dal punto di vista dei finanziamenti: se tra i settori verticali risulta infatti rilevante l’ortofrutticolo (che conta il 14% delle startup mappate), nel panorama italiano il vitivinicolo si ferma al 9%, seguito dal cerealicolo con il 7%. Percentuali ancora minori, quasi trascurabili, per allevamento zootecnico e lattiero-caseario.

Res Uvae è una giovane azienda vitivinicola della provincia di Piacenza, con una superficie coltivata di 16 ettari. L’impresa ha applicato un sistema di supporto alle decisioni (DSS) che fornisce all’agronomo aziendale, grazie all’elaborazione dei dati ambientali attraverso modelli matematici avanzati, informazioni utili alla gestione sostenibile del vigneto. L’azienda ottiene benefici in termini di risparmio dei trattamenti in campo - grazie ad un’accurata e precisa analisi dello stato del vigneto - con un conseguente risparmio economico in termini di input produttivi, ore uomo e tanto altro. Res Uvae, rispetto a un’azienda con le stesse caratteristiche che non utilizza un analogo sistema di supporto alle decisioni, risparmia circa 300 euro all’anno per ogni ettaro.

«Il vitivinicolo, come peraltro evidenziato nei casi di studio svolti, è certamente uno dei settori dove l’agricoltura 4.0 potrà manifestare con maggiore forza il proprio potenziale» – spiega Andrea Bacchetti , direttore dell'osservatorio. «Non a caso, anche nell’edizione 2018 dell’osservatorio sono previsti dei casi di studio verticali, con l’obiettivo di valutare quantitativamente l’impatto di una serie soluzioni tecnologiche atte a migliorare l’efficienza del processo di produzione e l’efficacia - la qualità, nel caso specifico - del prodotto finito».

«I dati prodotti dall’applicazione delle logiche di industria 4.0 in ambito vitivinicolo, e nell’agroalimentare in generale, stanno generando fortissimi appetiti nelle aziende multinazionali, in quanto fondamentali fonti di valore. È importante che le aziende e le filiere italiane si preparino adeguatamente per non perdere questo valore. Ne è un chiaro esempio quanto accaduto con Facebook in questi giorni», aggiunge Filippo Renga, cofondatore degli Osservatori digital innovation della School of management del politecnico di Milano.

L’osservatorio Smart AgriFood vuole diventare il punto di riferimento in Italia, per comprendere in profondità le innovazioni digitali che stanno trasformando la filiera agricola e agro-alimentare, unificando le principali competenze necessarie, ovvero quelle economico-gestionali, tecnologiche e agronomiche. L’obiettivo dell’osservatorio è quello di veicolare i risultati della ricerca ai decision maker - creando occasioni di incontro e di confronto tra gli stakeholder per promuovere il dialogo e l'innovazione di valore – e fare cultura, diffondendo l’informazione e la conoscenza sull’innovazione digitale nella filiera.

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