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Economia

Asp, il pareggio di bilancio ora è realtà: «Piano rispettato»

La soddisfazione dei vertici dell’azienda comunale “Asp Città di Piacenza” (che compie dieci anni di vita e gestisce il Vittorio Emanuele): dal rosso di un milione e 600mila euro di cinque anni fa, al pareggio previsto per il 2019

Un traguardo ipotizzato, sperato, agognato e ora praticamente raggiunto. Nei giorni scorsi l’assemblea dei soci dell’Asp “Città di Piacenza”, l’azienda di servizi alla persona che si occupa della gestione del “Vittorio Emanuele”, degli ospizi civili e del "Pio ritiro Santa Chiara" in due sedute, ha approvato il bilancio consuntivo 2018 e il previsionale 2019. Il consuntivo si è chiuso con -84mila euro: ma la notizia è che per il 2019 è finalmente previsto il raggiungimento del pareggio di bilancio. Un obiettivo che sembrava molto lontano quando nel 2014 Asp – che al 94% è di proprietà del Comune di Piacenza - arrivò anche a un milione e 600mila euro di perdite. Vittorio Emanuele-2Tanto che l’Amministrazione Dosi dovette pensare a un piano di risanamento e rilancio – passato attraverso l’internalizzazione di tutti i servizi di assistenza per gli anziani - affidato poi all’amministratore unico Marco Perini e alla direttrice Cristiana Bocchi.

PERINI E BOCCHI: «NESSUN TAGLIO AI SERVIZI PER OTTENERE IL PAREGGIO»

«Questo piano è stato rispettato – commenta soddisfatto Perini - , il problema economico sembrava insormontabile: invece siamo riusciti a trovare il bandolo delle difficoltà di gestione dell’ente e abbiamo trovato un equilibrio. All’epoca Asp era un carrozzone ingestibile. Oggi rimane una “grossa carrozza”, anche più di prima, perché ha aumentato il numero di utenti (537) e il personale (266 persone), ma una carrozza ben trainata e con i conti in ordine. Risultato possibile proprio per il fatto che abbiamo lavorato a braccetto con il Comune: lavorare insieme è stata la ricetta vincente. L’organizzazione è soddisfacente, c’è margine di miglioramento e non siamo arrivati a un punto di arrivo. Sottolineiamo che il piano non ha visto il sacrificio di dipendenti o ospiti, né tagli di alcun tipo nella Vittorio Emanuele-3qualità dei servizi o nel numero di ore di lavoro».

Asp si sta attualmente occupando di 238 anziani non autosufficienti, 16 minori non accompagnati, 170 richiedenti asilo e 113 persone con “disabilità e fasce deboli”. «Asp è nata dieci anni fa – ha ricordato la direttrice Bocchi - nell’agosto 2009. E festeggiamo questo bilancio che chiude in pareggio: c’è grande soddisfazione. La squadra di Asp ha lavorato molto in questo decennio, nonostante ne abbiamo viste di tutti i colori… ma siamo sempre rimasti in piedi. Tutti hanno creduto nell’azienda e in questi anni abbiamo gestito anche cose nuove come l’accoglienza delle donne o i profughi».

«Come Comune – ha commentato anche l’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati - non posso che ringraziare Asp, “azienda di persone al servizio delle persone”. Il Consiglio comunale ha infatti recentemente votato la proposta di passare tutti i servizi territoriali di base a questa azienda. È il braccio operativo del nostro ente, sa rispondere ai bisogni dei cittadini. Ora una nuova sfida per il futuro: l’ex pensionato albergo».

GESTIONE PROFUGHI

Asp gestisce ancora 170 richiedenti asilo: secondo il Decreto Sicurezza voluto dal ministro Salvini non può occuparsi di più di 200 profughi. «Ci siamo messi in gioco per la città su questo tema - ha aggiunto sul tema Bocchi -. Ora ci sono state date nuove linee guida da seguire dal Decreto Salvini (che ha diminuito gli importi per i richiedenti asilo, nda) e adesso ci vengono chieste meno cose». Con 21 euro invece che 35 euro riuscite a garantire lo stesso la gestione dell’accoglienza? «Abbiamo ridotto i servizi. Con quello che mettevamo a disposizione prima non ce la potevamo fare. Ad esempio non facciamo più i corsi d’italiano, ma anche perché non ci sono nuovi arrivi ed emergenze in corso».

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