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Economia

Barilla in cattedra alla Cattolica: «Ai giovani servono modelli positivi e competitivi»

"Oggi i giovani vanno aiutati con competizione ed esempi. Barilla in questo senso vuole trasferire loro modelli positivi". Questo il significato della lezione che Fabrizio Pellegrini trade marketing director di Barilla (ovvero il ramo del marketing che anziché rivolgersi al consumatore finale, punta la sua attenzione su grossisti, distributori e rivenditori al dettaglio, elementi indispensabili della catena di distribuzione di un determinato prodotto), ha proposto agli studenti del corso di laurea magistrale in Food marketing e strategie commerciali dell’Università Cattolica di Piacenza.

«Le sfide che ci attendono sono - ha sottolineato Pellegrini - nel confronto tra le persone: oggi si chiede alle aziende trasparenza, genuinità e prodotti nutrizionalmente corretti che li aiutino ad affrontare la vita quotidiana, prodotti che hanno una consolidata storia territoriale che è quella che deve trasferirsi ai prodotti stessi».

«Prerogative - ha sostenuto - che Barilla vuol coniugare nei 30 stabilimenti sparsi nel mondo, con una storia iniziata 140 anni fa, sempre con la stessa famiglia, una produzione di alimenti senza compromessi e solo di qualità. La maggior parte dei prodotti Barilla è alla base della piramide ambientale: dal campo alla tavola, si vuol garantire un ciclo di vita dei prodotti che sia rispettoso per le persone e il pianeta, in particolare riducendo le emissioni e i consumi nei nostri stabilimenti. Il tutto con le materie prime strategiche acquistate in modo responsabile, garantendo filiere sostenibili dal campo alla tavola per il benessere di persone, animali e pianeta». L'esperto di Trade marketing ha illustrato agli studenti quali sono le regole cardine per comunicare i valori di marca attraverso i media tradizionali. «Per essere efficaci, gli advertising devono avere un copy ben scritto, un messaggio ben chiaro. Bisogna trasmettere politiche di branding al fine di creare distintività, distinguibilità e originalità».

Da ciò l’importanza di messaggi per consumatori molto diversificati, almeno in Italia. Ci troviamo ad operare - ha detto - in un contesto molto particolare e difficile, nel quale tutti siamo consumatori. Nella comunicazione contano sempre alcuni valori, prima di tutto qualità e sicurezza, ma comincia ad entrare con forza anche un concetto etico, ovvero quello che la produzione impatta con l’ambiente, perché ci rendiamo conto che il pianeta può collassare. C’è richiesta latente di chiarezza, trasparenza ed in questo senso la nostra azienda - ha chiarito Pellegrini - può impartire qualche lezione».

Pellegrini ha trattato delle strategie competitive, delle politiche di marketing, della segmentazione del mercato ed il posizionamento competitivo. Ha poi esaminato i fattori di globalizzazione dei settori e dei mercati, come si effettua la selezione dei Paesi e la valutazione dell’attrattività dei mercati esteri e dei mercati internazionali, quelli che sono i nuovi trend del consumo e le nuove direzioni delle ricerche di mercato ed infine le scelte di consumo: razionalità, emozioni e relazioni.

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