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Biologico, a Piacenza 560 ettari in più in due anni

Va forte il biologico in Italia, con l'aumento del 21 per cento degli acquisti nel 2016 per un valore al consumo stimato in circa 2,5 miliardi di euro su base annuale

Va forte il biologico in Italia, con l’aumento del 21 per cento degli acquisti nel 2016 per un valore al consumo stimato in circa 2,5 miliardi di euro su base annuale. Ad  annunciarlo è Enrica Gobbi, responsabile Agroambiente per Coldiretti Piacenza sulla base dei dati relativi al primo semestre divulgata in occasione dell’apertura del Sana 2016, il “Salone internazionale del biologico e del naturale” a Bologna.

“Il trend di crescita dei consumi, prosegue l’esperta, è positivo da oltre un decennio sostenuto dal settore agricolo nazionale che in questi anni ha aumentato le superfici coltivate e gli animali allevati. Anche la nostra provincia si è resa protagonista di questa rivoluzione “green” segnando un + 8 per cento nelle superfici e un +15, 8 per cento di aziende zootecniche nel 2015 rispetto al 2013.”

Le superfici coltivate con metodo biologico a Piacenza - precisa Coldiretti - hanno raggiunto nel 2015 la quota di 7645 ettari, in pratica 560 ettari di campagne sono passati alla coltivazione bio in soli 2  anni. I capi allevati con metodo biologico a Piacenza sono in tutto 19.059; la consistenza maggiore è da attribuire al settore avicolo con 13.200 polli da carne ma anche al settore dei bovini da carne con 2.104 capi e al suinicolo con 1.592 capi.

Oltre alla crescita del dettaglio tradizionale c’è il boom delle vendite dirette dei produttori agricoli come la rete delle fattorie e dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Ma vola anche l’e-commerce che, secondo un’analisi Coldiretti su dati Biobank, a livello nazionale è cresciuto del 71 per cento nel giro degli ultimi cinque anni, mentre nello stesso periodo sono aumentate del 69 per cento le attività di ristorazione bio. Aumentano pure i negozi specializzati di alimenti bio (+15 per cento), gli spacci per la vendita diretta presso le aziende agricole biologiche (+14 per cento), gli agriturismi aperti da coltivatori bio (+13 per cento), le mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche (+12 per cento).

“E’ evidente, conclude Gobbi, che con l’interesse dei consumatori, si muove anche l’interesse di chi non lavora con serietà. Si rende dunque oltremodo necessario il rafforzamento del sistema dei controlli con particolare attenzione ai falsi prodotti biologici importati dall’estero come dimostrano i numerosi casi di frode scoperti dalle forze dell’ordine.”

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