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Economia

«Camera di commercio, l’unione con Parma penalizzerebbe. Ma si può ancora evitare»

L’associazione dei Liberali Piacentini: «Parietti trascura il dettato di legge»

Sul futuro, e ancora incerto, accorpamento della Camera di commercio di Piacenza con quella di Parma, interviene l’associazione dei Liberali Piacentini.
«L’Associazione dei liberali piacentini - si legge in una nota - aveva fatto presente, in una propria nota, che le trattative iniziate anzitempo (e che porterebbero al trasferimento a Parma della nostra Camera di commercio, con assegnazione peraltro della vicepresidenza solamente a un piacentino, forse lo stesso presidente della nostra Camera rag. Alfredo Parietti) non hanno permesso di considerare che la normativa varata in attuazione della legge alla fine dello scorso novembre permette ampie scelte, che potrebbero portare anche alla possibilità di non perdere la Camera di commercio. Il rag. Parietti ha emesso un suo comunicato - a seguito della nostra nota – nella quale sostiene il contrario di quanto da noi riferito».

«Ad onore del vero - proseguono i Liberali - e perché ogni lettore possa farsi un’idea per proprio conto, ci limitiamo a riportare il testo letterale del (chiaro) disposto normativo (art. 3, comma 1, D. Lgs 26.11.’16 n. 219), che – in materia di accorpamento delle Camere - stabilisce che tale accorpamento avvenga “con altre Camere di commercio presenti nella stessa Regione e, salvo eccezioni motivate, limitrofe”. Quindi, la via ordinaria è accorpamento nella stessa Regione e con Camere presenti in Regioni limitrofe; in via di eccezione anche con Camere di altre Regioni, neanche limitrofe. E, dice un broccardo, nelle cose chiare, non c’è nulla da interpretare. A nulla valgono, a fronte del dato testuale, altre considerazioni della nota rag. Parietti, che confonde anche il caso di accorpamento con il caso di nascita di nuove Camere».

«L’interesse di Piacenza (e dei piacentini) - conclude la nota - esige quindi che, nei tempi di legge (6 mesi), la nostra Camera presenti ad Unioncamere per l’ulteriore iter di legge una proposta diversa da quella con solo Parma, che ci penalizzerebbe ancora una volta. Il discorso non è ancora stato del tutto compromesso, si può ancora recuperare il tempo perso. I liberali piacentini chiedono che si tenti, perlomeno; alla peggio andrà come già (anzitempo) concordato. E per perdere, gli argomenti del rag. Parietti vanno benissimo».

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