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Il bilancio

Campagna del pomodoro agli sgoccioli: «E’ andata bene nonostante la siccità, ma i rincari nel carrello ci saranno» 

Giudizio unanime di Sidoli (Ainpo), Squeri (Steriltom) e Morsia (Asipo): annata salva grazie alla professionalità degli operatori, ma a pesare saranno soprattutto i rincari delle materie prime

E’ ormai giunta agli sgoccioli la campagna di trasformazione del pomodoro; le fabbriche stanno chiudendo e, in attesa dei dati produttivi ufficiali, ascoltando qualche significativa testimonianza, si può già trarre un bilancio che possiamo condensare in un giudizio: è andata abbastanza bene, nonostante tutto, intendendo con questa accezione la straordinaria e perdurante siccità, le piogge di settembre e soprattutto il costante, perseverante, costo delle materie prime. Se si può stilare dunque una valutazione positiva lo si deve alla consolidata professionalità di tutta la filiera che ancora una volta, a dispetto di tutta questa straordinaria situazione mondiale, ha saputo produrre in qualità e quantità. Ovvio che la prima conseguenza sarà un inevitabile aumento dei prezzi al consumo, seppur accettabili, perché si tratta di una materia prima di cui le famiglie e tutta la nostra eccellente ristorazione non possono fare a meno, con la pasta, alla base della nostra alimentazione. Ma procediamo con ordine.

Al momento, come ci conferma Luigi Sidoli direttore di Ainpo, i dati OI Pomodoro Industria Nord Italia di cui Sidoli è anche vicepresidente, ci indicano i conferimenti al 90% del contrattato: «con fatica – spiega - abbiamo raggiunto gli obiettivi, un dato importante che dimostra che nonostante avversità, siccità, perduranti alte temperature nei campi e poi le piogge, i risultati sono stati soddisfacenti, espressione di una filiera collaudata e della professionalità storica dei produttori piacentini».

«L’economia – precisa Sidoli - ha messo a dura prova le imprese con gli aumenti di prezzo anche dopo l’accordo in primavera con la trasformazione perché tutto, dal carburante, ai concimi, ha continuato a crescere. Così qualità soddisfacente, buon brix e colore; ma siamo di fronte ad un mercato in tensione, che necessita di un ricambio generazionale e maggior redditività per questa coltura, pena una sua drastica riduzione, perché gli imprenditori tendono a rivolgersi verso colture più redditizie e con meno costi produttivi. E’ quindi necessaria una nuova contrattazione rapida, chiara e coraggiosa. Per fortuna i mercati appaiono molto favorevoli». 

Un concetto condiviso da Dario Squeri di Steriltom, una delle maggiori industrie di trasformazione italiane. «I mercati sono assai recettivi – spiega Squeri - perché con la siccità è crollata la produzione in Spagna, nostro maggior competitor; anche la California ha ridotto di molto i raccolti e c’è richiesta dai mercati. Il pomodoro è un prodotto base, come la pasta, ma sarà inevitabile un aumento dei prezzi di vendita perché abbiamo dovuto affrontare aumenti di oltre il 25%, una percentuale ben superiore per carburanti ed energia che mettono a dura prova aziende “energivore” come le nostre. Per fortuna – ricorda - a Piacenza possiamo contare su una filiera specializzata che non “molla”, forte della sua “storicità” e professionalità che si è costantemente aggiornata da un punto di vista tecnologico e che sa superare avversità di ogni tipo.  Certo, anche per noi nel Nord Italia una riduzione produttiva di oltre il 10% la dobbiamo mettere in conto, soprattutto perché le alte temperature hanno ridotto la fioritura dei tardivi e poi le piogge di settembre hanno diminuito la maturazione. In pratica abbiamo dovuto correre in agosto con picchi di maturazione contemporanea e poi a settembre la situazione si è rovesciata; buono il brix fino al 10 settembre, poi è diminuito. Ma questa filiera ha dato ancora una volta prova di grande professionalità ed abbiamo parato il colpo».

Anche Afro Morsia di Asipo conferma i giudizi espressi: «Il prodotto era sano, bello, con un brix medio, buon colore e consistenza, almeno per quasi tutta la campagna, con alcuni periodi di contemporanea maturazione che hanno creato qualche piccolo problema nei conferimenti, ma nulla più. Certo le tecniche di produzione e la professionalità dei nostri addetti hanno agevolato questi buoni risultati, nonostante le condizioni sfavorevoli che hanno fatto lievitare i costi produttivi insieme all’aumento dei prezzi della materie prime e dell’energia. Ma i mercati dovrebbero essere favorevoli».

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