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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ormai famoso in tutta Italia / Rivergaro

L'esempio del biogas di Bosco Gerolo approda al forum internazionale dell’agricoltura

Riflettori accesi sulla virtuosa azienda agricola piacentina che utilizza gli scarti dell’allevamento di bovini per produrre carburante

Per sviluppare il concetto di economia circolare in agricoltura e a ridurre la dipendenza dell’azienda da altre fonti di energia arriva il primo carburante green dalla… mucca alla pompa, valorizzando il ruolo dell’agricoltura nella transizione energetica del Paese in un momento di drammatica crisi. A darne annuncio accedendo i riflettori su una virtuosa realtà piacentina è la Coldiretti in occasione della giornata conclusiva del XX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma.

Il primo distributore di biometano per il rifornimento delle auto è stato realizzato – spiega Coldiretti – in Valtrebbia, nell’azienda agricola Bosco Gerolo, in provincia di Piacenza ed è un perfetto esempio di economia circolare a km zero. Dall’allevamento di mucche si ricavano non solo il latte e i formaggi che vengono venduti direttamente ai consumatori ma anche un biometano di qualità per la auto a metano.

I liquami e il letame prodotti in stalla dalle mucche – continua Coldiretti - vengono mescolati a culture di secondo raccolto, dalla paglia agli stocchi di mais, e messi a fermentare in un impianto che somiglia a una sorta di grande pentola a pressione. Il gas prodotto viene quindi trasferito in un impianto di upgrading dove viene completamente purificato e stoccato in bombole che alimentano il distributore, capace produrre 86 mc/h di biometano mentre il digesato viene usato per concimare i terreni. Il primo distributore a km zero – rivela Coldiretti - sta riscuotendo un successo clamoroso con decine di automobilisti in fila per fare il pieno “a km zero”, peraltro molto più conveniente.

L’azienda è estremamente soddisfatta del progetto, risultato di un lungo ed indipendente lavoro e di un percorso non per niente semplice che ancora oggi deve giungere al termine. ‘’Sia dal punto di vista aziendale, in quanto economia circolare, sia dal punto di vista etico, è una grande conquista'' afferma una titolare dell'azienda, Nicoletta Cella.

A tal proposito l'azienda Bosco Gerolo Valtrebbia ha organizzato due giornate di workshop per dare la possibilità a chi valuta di intraprendere questo percorso, di prendere informazioni e contatti con aziende costruttrici di impianti Biogas e Biometano.

Nello specifico il 30 novembre si terrà in Cascina un workshop dedicato agli impianti di Biogas mentre il 2 dicembre la giornata verterà sugli impianti di purificazione di Biogas e trasformazione in Biometano. (Per le informazioni dettagliate si rimanda al sito www.boscogerolovaltrebbia.it).

L’esperienza piacentina – afferma il Direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli - è un esempio di come con lo sviluppo del biometano agricolo Made in Italy “dalla stalla alla strada” sia possibile arrivare a produrre il 6% del fabbisogno di gas nazionale rispetto all’attuale 3%.

Con il Pnrr sono stati stanziati 1,9 miliardi di euro per gli impianti biogas e biometano ed è ora necessario attivare i decreti attuativi, riducendo la dipendenza del Paese dall’estero e fermando i rincari che stanno mettendo in ginocchio le imprese. Attualmente sono oltre 2.000 gli impianti a biogas in Italia di cui l’80% in ambito agricolo, dove sono stati creati 12mila posti di lavoro per investimenti pari a 4,5 miliardi di euro.

Con gli aumenti di elettricità e gas, la promozione di rete energetiche alternative rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare l’aumento dei costi per famiglie e imprese. In questo senso l’agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea la Coldiretti – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green. 

Ma un aiuto importante potrebbe venire anche dal fotovoltaico pulito ed ecosostenibile senza sottrarre terra alle coltivazioni ma utilizzando solo i tetti proprio delle stalle, oltre che di cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole ma superando a livello europeo il limite dell’autoconsumo come barriera agli investimenti agevolati. Il Pnrr ha stanziato 1,5 miliardi di euro, di cui il 30% è stato utilizzato con il primo bando. Servono ora correttivi per aiutare le imprese a fare questi investimenti e garantire energia al Paese. Dal prossimo 1° gennaio la normativa europea sugli aiuti di stato per il settore agricolo consentirà l’incremento delle percentuali di contributo pubblico dalle attuali soglie del 50% per le regioni del Sud e del 40% per il Nord, portando tutto al 65%. Ma ciò va assicurato anche a chi ha fatto già domanda.

«È importante cogliere le opportunità che vengono dall’economia circolare dotando il Paese di una riserva energetica sostenibile attraverso un fotovoltaico “intelligente” che non consuma suolo fertile e una rete per il biometano», afferma il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare peraltro l’importanza in tale ottica di sbloccare la proroga degli incentivi al biogas e finanziamento degli impianti che hanno presentato domanda al Gestore dei Servizi energetici (Gse) per favorire la transizione ecologica, trasformando gli sprechi in energia, e di dire sì al digestato come fertilizzante per evitare di fare un favore alle multinazionali straniere.

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