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Economia

Cereali: produzioni abbondanti e di qualità, prezzi in picchiata

Annata super per i cereali, sia in quantità che per la qualità, ma note dolenti per i prezzi, con cali di oltre il 20% per il grano tenero e superiori per il duro

Annata super per i cereali, sia in quantità che per la qualità, ma note dolenti per i prezzi, con cali di oltre il 20% per il grano tenero e superiori per il duro, che scende da 300 euro a tonnellata del 2015 a 190-200. Le cause? Le produzioni abbondanti e trattandosi di commodity, inserite in un mercato mondiale, è probabile che non si prospettino a breve aumenti di prezzo. Spesso questi prodotti sono oggetto di speculazioni e del resto in questi mesi sono scesi i prezzi di tutte le materie prime.

La valutazione di quest’annata la riceviamo da Giorgio Mazzoni responsabile dell'ufficio sementi e fertilizzanti di TerrePadane che spiega come a Piacenza le produzioni siano andate meglio rispetto alla Lombardia, “sia per il frumento tenero che per il duro; questo nonostante gli allettamenti derivanti dalle abbondanti piogge di giugno, con rese che si attestano su una media di 65 quintali ad ettaro (con zone che hanno raggiunto 80/90 quintali) per il tenero e 55-60 per il duro. Produttività più scarsa per le zone del milanese e del pavese”, province nelle quali è presente Terre Padane.

“Sono andati bene anche gli orzi - soggiunge Mazzoni- con le nuove varietà Rubisco (molto diffusa in Francia) e Acamar. E si stanno affermando anche nuove varietà di elevata qualità come Giorgione e, per il duro, Athosis”. Ma Mazzoni segnala anche i diffusi problemi di virosi che si sono registrati causa l’inverno assai mite e per gli insetti (afidi) che più comunemente si sviluppano nel terreno la cui diffusione è di solito limitata dal freddo. Questa patologia limita l’altezza delle piante e ne può compromettere la  produzione. “Per questo- chiarisce Mazzoni- dove si è verificato questo fenomeno, è opportuno puntare su varietà resistenti”.

Terre Padane prosegue inoltre quella che è una delle sue “storiche” mission, ovvero il ritiro e vendita dei cereali dei soci agricoltori tramite i numerosi centri di raccolta: “abbiamo ritirato- precisa Mazzoni- oltre 450.000 quintali di frumento e 35-40.000 di grano biologico nel nostro centro di Rizzolo. Si tratta questo, di un mercato in fortissima espansione, con richieste sempre più pressanti di prodotto certificato bio dalle aziende di trasformazione. Affrontiamo questa crescente domanda- chiarisce il responsabile di questo comparto per Terre Padane- con formule innovative, con la determinazione del prezzo garantita, anche per i cereali non bio, tanto che in questi ultimi anni abbiamo potuto assicurare prezzi più elevati rispetto alla media. Con contratti a lungo termine, l’azienda può programmare più adeguatamente la propria attività, supportati anche da finanziamenti con i maggiori istituti di credito che consentono loro elasticità nei progetti, con costi davvero contenuti”.

Ma a parere di Mazzoni, anche logistica e mezzi tecnici sono importanti punti di forza di TerrePadane: «Gli agricoltori possono ritirare il prodotto o in agenzia, o con consegna diretta in azienda in tempi rapidissimi. I nostri mezzi tecnici puntano sull’innovazione, soprattutto per i formulati dei fertilizzanti e degli antiparassitari, con il fine di massimizzare la produzione, risparmiando risorse. Insomma con la nostra rete tecnica possiamo affermare di essere veramente e costantemente al fianco degli agricoltori che sanno di poter contare su una cooperativa al loro servizio”.

Infine le note, dolenti, di mercato: i prezzi sono in picchiata, sia per il tenero che per il duro, un mercato mondiale dove tutte le materie prime sono in ribasso. Trattandosi poi di commodity, sicuramente non mancano le speculazioni. “Per questo- ricorda Mazzoni- occorrono regole certe e condivise da tutta la filiera, anche nei casi di massima tensione dei mercati. Puntando soprattutto sulla qualità distintiva delle nostre produzioni e del conseguente riconoscimento da parte delle industrie alimentari”.

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