Cerzoo: l’eccellenza della sperimentazione zootecnica è a Piacenza
Cerzoo è un centro sperimentale fondato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore circa 40 anni fa. Ora, grazie all’impegno di uno staff che comprende diversi istituti la struttura è stata profondamente rinnovata
Inaugurata ufficialmente la nuova struttura di ricerca agro-zootecnia Cerzoo a San Bonico di Piacenza. Cerzoo è un centro sperimentale fondato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore circa 40 anni fa. Ora, grazie all’impegno di uno staff che comprende diversi istituti (quindi multi disciplinare ) dell’Università, coordinato dal presidente di Cerzoo, il professor Erminio Trevisi docente di Zootecnia Speciale presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali di Piacenza, la struttura è stata profondamente rinnovata.
Una poderosa ristrutturazione resa possibile grazie al finanziamento della Fondazione Invernizzi con lo scopo di farla diventare un esempio di azienda agro-zootecnica capace di operare buone pratiche ecosostenibili e rispettose del benessere animale. I nuovi spazi ospitano infatti un moderno allevamento di bovine da latte, dotato di strutture progettate per studiare applicazioni utili ad aumentare la qualità e l'efficienza delle produzioni, il benessere animale e la sostenibilità in un’ottica di circolarità.
I principali ambiti di ricerca del centro sono l’agro-ecologia con apposite ricerche agronomiche rivolte a migliorare la fertilità e la salute del suolo. Inoltre la fisiologia per migliorare la salute ed il benessere di vacche e vitelli. La ricerca verte poi sulla qualità del latte per affinare le sue proprietà nutritive, chimiche, sanitarie e casearie come sugli alimenti, in particolare su qualità e conservazione dei foraggi. Inoltre nutrizione, nutrigenomica ed epigenomica, con studi su nuovi alimenti, comparazioni tra diete e mangimi, ottimizzazione delle fermentazioni digestive. Trattandosi di ricerche su diversificati ambiti, rientrano anche quelle su zoo-ambiente, per minimizzare le emissioni di gas serra e ammoniaca, la gestione e valorizzazione dei reflui. Ed ancora: zootecnia di precisione con la messa a punto di nuovi sensori di precisione per valutare benessere animale e qualità del latte.
«L’università Agraria - ha ricordato il rettore Franco Anelli - da quando è stata fondata, è stata punto di riferimento per un’agricoltura che non produceva ancora a sufficienza per i bisogni della popolazione; ora il traguardo è quello di produrre di più, ma in modo efficiente e sostenibile. Cerzoo, dopo anni di difficoltà, grazie alla Fondazione Invernizzi, persegue una sostenibilità non solo per sostentare, ma che guarda al futuro, partendo da uno sfruttamento meno aggressivo del suolo, fino ad una zootecnia eco-compatibile e di qualità». «Ritorniamo - ha detto monsignor Giuliadori - al gusto del pane, alla concretezza del lavoro per valorizzare la risorsa terra ed il mondo animale. Occorre un salto di qualità nel gestire il futuro. Questo investimento sarà l’espressione di un’economia circolare, con una sostenibilità soprattutto umana, di ricerca e produzione al servizio di tutti, per una convivenza armonica e pacifica, ritornando al gusto della vita, del condividere, per un futuro migliore per i giovani e le nuove generazioni cui anche l’Università è chiamata».
«E’ indispensabile - ha sostenuto Martina - che prosegua quel positivo rapporto tra Fao ed Università, perché è fondamentale lavorare sul capitale umano». «Oggi - ha ribadito - le sfide dell’alimentazione, come ci ha insegnato il Covid e la guerra in Ucraina che hanno minato molte certezze, sono geopolitiche. Sfide contro la fame, che sono state rallentate dai conflitti, ma dobbiamo combattere con la ricerca e l’innovazione, anche contro i cambiamenti climatici, con modelli come Cerzoo. Sono necessarie politiche che cambino i modelli e le strategie, rimettendo in equilibrio sistemi agricoli ed alimentari, facendo capire che ambiente ed agricoltura non sono affatto in contrapposizione». «La sfida - ha concluso - passa attraverso il cambiamento di alcuni modelli agricoli, con l’Università come protagonista al servizio di questo nuovo equilibrio. Bisogna portare soluzioni disponibili per i paesi poveri per garantire loro un destino diverso. Cerzoo è all’altezza di queste sfide, perché abbiamo bisogno di sinergie per raggiungere questi risultati».
«Cerzoo - ha precisato Francesco Masoero - ha un’anima sperimentale ed una didattica che si compenetrano. Ci siamo posti obiettivi per i prossimi anni con basi robotizzate, sistemi alimentari individualizzati, con monitoraggio dei dati costante. Collaboriamo con le industrie che fanno ricerca e che si sono rivolte a noi. Prima andavano all’estero. Ora hanno in Cerzoo il loro punto di riferimento, grazie ai colleghi dell’Università e dei Dipartimenti per il risparmio di acqua, per la riduzione dei pesticidi, per la qualità ed il benessere animale, con aziende come Rota e Tdm che hanno reso un importante contributo a questa finalità. C’è poi la didattica, dove dottorandi ed assegnisti vivono qui il sistema agro-zootecnico, con Cerzoo “motore condiviso” per tanti fini comuni».
Un evento al quale hanno tra gli altri partecipato il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, Maurizio Martina, vicedirettore generale Fao, Giuseppe Bertoni, docente emerito dell’Università Cattolica e vicepresidente della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi (Centro di Ricerca Romeo ed Enrica Invernizzi, CREI). Con loro, a tagliare il nastro inaugurale ed a impartire la benedizione, l’assistente ecclesiastico generale della Cattolica monsignor Claudio Giuliadori, il direttore del Centro di ricerca CREI Francesco Masoero ed il segretario generale della Fondazione Gianantonio Bissaro. A presentare la giornalista Paola Saluzzi.