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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

CGIL: le badanti? Solo il 9% sono extracomunitarie

Il sindacato di via XXIV Maggio smentisce le affermazioni del leghista Polledri: non sarebbero il 48% le domande per il servizio di colf presentate da cittadine extracomunitarie. In base ai dati della Camera del Lavoro, solo il 9% delle richiedenti non è cittadina europea. Il 91% delle richieste sono avanzate da italiane

Dopo un’attenta elaborazione dei dati in possesso dell’Ufficio colf e badanti della Camera del Lavoro di Piacenza - primo come numero di pratiche in provincia – la CGIL smentisce nel modo più categorico la dichiarazione dell’onorevole Massimo Polledri della Lega Nord quando dice che “buona parte delle domande per l’assunzione di operatrici domestiche straniere è richiesta dagli stessi extracomunitari”.

L’onorevole dichiara – non citando la fonte – che il 48% delle domande di richieste di questo tipo su scala nazionale è portata avanti da extracomunitari. Invece, delle centinaia e centinaia di pratiche sbrigate dagli uffici della Camera del lavoro, si attesta che il 91% delle stesse sono avanzate da cittadini italiani, solo il 9% è di cittadini extracomunitari. Questo non toglie la possibilità a cittadini stranieri, regolarmente soggiornanti, senza aver alcun reato contestato, di far entrare nel solco della legge attuale (decreto flussi) altri cittadini stranieri essendo loro datori di lavoro. Questo solo per smentire nei fatti le dichiarazioni dell’onorevole Polledri.
  Sulle centinaia di pratiche sbrigate dalla Camera del Lavoro, solo il 9% delle domande sarebbe presentato da cittadine extracomunitarie  

Nel merito invece della legge n.733 approvata al Senato il 2 luglio 2009, ancora una volta con voto di fiducia, la Cgil di Piacenza pensa fermamente che la stessa apra una profonda ferita nel nostro ordinamento giuridico e nella nostra democrazia, comprimendo spazi di libertà e del rispetto per le dignità delle persone. Il provvedimento prevede ronde di cittadini e il reato di clandestinità, allunga i tempi di permanenza nei Cie fino a 18 mesi (quando un italiano può essere privato della propria libertà solo 48+48 ore), introduce l’albo dei clochard.

La CGIL ritiene che tutti i lavoratori che oggi vengono impiegati in un lavoro in nero o irregolare vengano regolarizzati attraverso un provvedimento che modifichi questa legge. Dopo mesi di proteste sono sparite le norme che costringevano i medici a denunciare chi si cura negli ospedali e i prèsidi a chiedere il permesso di soggiorno a chi iscrive i figli a scuola, ma in compenso è rimasta la norma che toglie la patria potestà al genitore clandestino.

Siamo d’accordo con quanto scritto sul suo blog dal primo cittadino di Piacenza, il reato di clandestinità punisce una condizione di nascita e non un reato compiuto.

Tornando alle badanti, la Cgil di Piacenza nota come secondo il ministero del Lavoro (dati 2007) grazie al lavoro delle collaboratrici familiari il nostro sistema ha risparmiato 6 miliardi di euro. Un sistema che è incapace di sostenere appieno le fatiche delle famiglie nell’assistenza ai non autosufficienti: da anni chiediamo una legge che non arriva
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