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Economia

Cia Piacenza: «Agricoltura presidio fondamentale per tutto il territorio»

Inizia il percorso di avvicinamento all’assemblea nazionale di fine novembre

La Direzione nazionale della Cia ha deciso di avviare un momento di confronto in vista dell’Assemblea nazionale che si terrà verso la fine di Novembre. A tal fine sia a livello regionale, e di converso nelle sedi provinciali, sono stati avviati tavoli di discussione e di approfondimento su un corposo documento che rappresenterà la base su cui si snoderà poi l’assemblea nazionale stessa.

Ogni provincia è chiamata ad apportare propri contributi; «un compito- commenta il presidente provinciale Franco Boeri- a cui non ci vogliamo di certo sottrarre anche perché la nostra realtà rappresenta un esempio quasi unico di un articolato e diversificato sistema agro-alimentare, con un territorio esattamente diviso in tre parti in cui si condensano pregi e difetti di questo sistema, con una pianura ricca, con produzioni di pregio ed una zootecnia da latte molto vitale, cui fanno da contraltare la collina che può contare soprattutto su una viticoltura di qualità e la montagna, vasti territori, con un evidente gap reddituale su cui è necessario intervenire subito».

L’agricoltura durante il Covid è stato probabilmente il comparto economico meno danneggiato (al di là del crollo di vendite del canale ho.re.ca) ed ha quindi ribadito il suo ruolo primario e strategico. Ma è emerso anche con forza quanto sia importante la ri-valorizzazione di tutti gli spazi verdi di cui sono ricche le nostre stupende vallate, ed il fondamentale ruolo delle aree interne come “polmone” e luogo di residenza.

«Vorrei ricordare- soggiunge Boeri- che, appena è stato possibile, alla fine del lockdown, la gente ha letteralmente preso d’assalto le nostre località di collina e montagna, che fino ad ora stanno “sopravvivendo” grazie all’agricoltura “eroica” di imprenditori che, con la loro presenza, tutelano un ambiente che altrimenti sarebbe destinato all’abbandono ed al degrado. Per questo- ribadisce Boeri- senza voler trascurare di risolvere le numerose problematiche che caratterizzano il nostro settore che necessita prima di tutto un diverso ruolo all’interno della filiera e di un più sollecito ed agevole accesso al credito per una sempre più impellente modernizzazione, noi come Cia Piacenza, ribadiremo la necessità di una maggiore attenzione alle zone svantaggiate che devono poter contare su strade efficienti, infrastrutture adeguate e dove venga subito colmato il “digital gap”».

Va incentivata e valorizzata la multifunzionalità delle aziende che devono avere riconosciuto il valore delle loro produzioni locali per quell’unicum qualitativo e di sostenibilità che rappresentano; soprattutto va rivista la tassazione e va snellita la burocrazia, esigenza che del resto- ribadisce Boeri- è di tutto il comparto.

«La Cia in questi anni- ricorda Boeri- unitamente ad altre associazioni professionali- si è caratterizzata per un intenso impegno politico-sindacale, sintetizzato nei progetti del “Territorio come destino” e, più recentemente, del “Paese che vogliamo”. Ora - ricorda il presidente Cia - l’emergenza pandemica ha determinato conseguenze spesso drammatiche, oltre che sul piano sanitario, anche su quello della tenuta sociale ed economica dei territori ed ha riacceso la discussione sui futuri modelli di crescita e sviluppo. L’agricoltura, che con impegno e responsabilità ha svolto la preziosa funzione di garante dell’approvvigionamento alimentare durante la fase di lockdown, non è uscita indenne. Discorso simile per la tenuta sociale dei territori, in particolare nelle aree rurali e periferiche al cui interno molte delle debolezze e dei rischi caratterizzanti l’assetto nel periodo pre Covid-19 sono stati amplificati».

È il caso, per citarne alcuni, dell’arretratezza del sistema sanitario, delle difficoltà infrastrutturali (soprattutto digitali, ma anche “fisiche”) con le quali si sono dovuti confrontare il sistema scolastico e produttivo e, più in generale, una quota importante del mondo del lavoro. La ripresa del settore agricolo dipenderà dalla capacità di saper cogliere le opportunità delle strategie programmate a livello europeo, a partire dal green deal che ha ispirato la nascita dell’attuale Commissione UE e dove l’agricoltura, con le Comunicazioni “From farm to fork” e “Biodiversità”, è chiamata a svolgere un ruolo da protagonista. Sfide ambiziose su cui poggiano le decisioni, i provvedimenti e gli strumenti che l’Unione ha preso in seguito alla pandemia per rilanciare lo sviluppo dei territori europei e garantire alle future generazioni un futuro sostenibile sotto il profilo economico, sociale ed ambientale.

«In tale scenario- conclude Boeri- la CIA-Agricoltori italiani ritiene particolarmente strategico dover rilanciare, con convinzione e rinnovato impegno, la sua azione per calare sui territori la propria visione del “Paese che vogliamo”. Un impegno essenziale per il raggiungimento di tale importante obiettivo e in considerazione della fase di pianificazione nazionale per la ripresa in corso».

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