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Enogastronomia

Ritorna il Cibus del tutto esaurito, Piacenza presente con i suoi big

L'evento alle Fiere di Parma ritorna in rande stile dopo due anni di Pandemia. Tante le aziende piacentine presenti, Isa Mazzocchi protagonista con uno suo showcooking

Vien da dire: finalmente! E’ tornato Cibus, una delle più importanti rassegne dell’agroalimentare di qualità italiana organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare che è stata inaugurata da Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e da Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Affari Esteri. 

Affermiamo “finalmente” perché questo del 2022 è il Cibus che abbiamo imparato ad apprezzare, affollato di gente, con quasi tremila aziende espositrici che presentano agli operatori economici i loro prodotti, mille di questi innovativi, pronti a essere immessi sui mercati. Cibus 2022 ha visto anche il ritorno dei buyer esteri, provenienti da Stati Uniti, America Latina, Europa, Medio Oriente e alcuni Paesi asiatici. Ed in fiera sono aperte l’Area Horeca the Hub, il Cibus Innovation Corner con cento nuovi prodotti selezionati da una giuria di esperti e l’Innovation Hub, con start up innovative. E nei giorni di apertura (fino a venerdì 6 maggio) si svolgono decine di convegni a cui parteciperanno i rappresentanti di industria, agricoltura, distribuzione e del mondo politico.
In questo straordinario parterre del gusto, numerosa e qualificata la presenza delle aziende piacentine a cominciare dal Consorzio Piacenza Alimentare presente alla fiera con un’ampia rappresentanza di associate per far conoscere e gustare le specialità che contraddistinguono il nostro territorio ormai in tutto il mondo.

L’azienda agricola Pizzavacca, la Ma-vi Trade, il Caffè Musetti, il Salumificio San Carlo, Intento Food, la Co.p.a.p (Cooperativa produttori aglio piacentino), Mossi, le Cantine Casabella, il Molino Dallagiovanna, l’Emiliana Conserve, la Steriltom, la Formec Biffi, Valcolatte (e speriamo di non averne dimenticate altre).

Protagonista anche il Consorzio Salumi Dop Piacentini che fa degustare l’unicità delle eccellenze del nostro territorio con la prospettiva di aprire opportunità di sviluppo di nuovi canali distributivi e di esportazione in nuovi mercati emergenti. E per offrire ulteriore lustro a questa presenza, il consorzio ha fatto intervenire “nientepopodimenoche” Isa Mazzocchi, premio Michelin Chef Donna 2021 del ristorante “La Palta” a Bilegno di Borgonovo, che ha realizzato alcune originali creazioni a base di pancetta, salame e coppa piacentina Dop, mentre i giorni successivi sarà il turno di Daniele Reponi con il suo showcooking “Un po’ Oste un po’ Salumiere” dove darà dimostrazione dei suoi innovativi e gustosi abbinamenti tra i tre salumi Dop piacentini e le eccellenze della migliore produzione agroalimentare italiana. 

La prima giornata è stata quella dedicata alla presentazione, in anteprima, della nuova linea comunicativa del consorzio che prevede, tra le altre cose, la nuova brochure “Porta in tavola il meglio delle nostre tradizioni” dove, attraverso un raffinato servizio fotografico si potranno cogliere persino i “profumi” delle tre Dop piacentine, con il racconto della loro antica storia e di come riescano a sollecitare ed appagare gli organi di senso: il gusto e l’olfatto.

Mercoledì 4 maggio era presente anche una delegazione di giornalisti emiliano  romagnoli ai quali è stato presentato il volume “Una Fetta di Storia”, la pubblicazione scritta dal giornalista Giuseppe Romagnoli che il consorzio ha prodotto in occasione dei 50 anni della sua costituzione e dei 25 delle tre Dop.

“Un’edizione di Cibus - ha evidenziato il ministro Patuanelli - inaugurata con ottimismo, con la voglia di tornare ad esserci e mostrare l'agroalimentare italiano al mondo, dopo aver esportato nello scorso anno per un valore record di 52 miliardi. Certo - ha rimarcato - le difficoltà ci sono, dovute anche al conflitto ucraino e all'aumento dei costi, soprattutto dell'energia. Il Governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi ed è importante che la Ue non retroceda da quella volontà di stare assieme e di agire comune che ha caratterizzato il modo in cui abbiamo affrontato la pandemia». 

«L’industria alimentare - ha dichiarato Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma - ha dimostrato resilienza durante il periodo pandemico non smettendo mai di produrre, di lavorare e dare lavoro, tracciando di fatto un nuovo percorso di consapevolezza dell’importanza del settore».

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