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Economia

Città intelligenti italiane, Piacenza è 26esima

Con la classifica stilata dalla società FORUM PA  si è voluto fare il punto sull’andamento annuale delle città italiane in tema di innovazione, inclusione, interazione, intelligenza. Piacenza perde due posizioni rispetto al 2015

Economy

Partendo dal primo, l’Economy misura le performance economico-produttive dei territori, la capacità di generare organizzazioni ed imprese innovative, di attrarre finanziamenti europei per la ricerca e lo sviluppo. Piacenza la troviamo in 26esima posizione (la era anche nel 2015), mentre le vicine Parma e Cremona rispettivamente al 23esimo e 29esimo posto. In vetta alla classifica c’è Milano, seguita da Roma, Trieste, Bologna e Firenze.

Living

La dimensione living misura la vivibilità delle città tanto in termini di servizi di base e sicurezza personale che di coesione sociale, offerta culturale e opportunità di lavoro. Piacenza in questo caso è alla 48esima posizione della classifica (37esima nel 2015), mentre Parma conserva il terzo posto: «Una città – si legge sul report - dalla quale è difficile trasferirsi e che esprime buoni valori per quegli aspetti della vivibilità più legati alla sicurezza personale e alla coesione sociale, toccando - insieme a Bologna al secondo posto- l’eccellenza in termini di attrattività urbana. Condividendo con il capoluogo regionale anche la performance negativa riguardo all’internazionalizzazione culturale.

Environment

La classifica ambientale descrive la sostenibilità ambientale delle città e pone nelle posizioni più alte le città di media e piccola dimensione, mentre nessuna città metropolitana compare tra le prime 10. Piacenza dal 39esimo posto del 2015 sale al 18esimo. Tra le prime cinque troviamo Sondrio, Trento, Matera, Mantova e Belluno.

Mobility

I nuovi indicatori introdotti nella dimensione mobility misurano la capacità delle città di promuovere modelli sostenibili di mobilità. Le variabili considerate nell’ambito mobility sintetizzano accessibilità esterna e fluidità interna delle città così come l’impegno per il loro miglioramento. Il nostro capoluogo perde otto posizioni: dalla 17essima del 2015 è scesa alla 27esima del 2016. Rientra nella top five Bologna (quinto posto), preceduta da Milano, Venezia, Firenze e Brescia.

People

Nella dimensione people trova posto la misurazione dei livelli di istruzione e socializzazione dei residenti come anche la diffusione dell’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione. «In una città con alti livelli di “intelligenza” c’è un buon capitale umano – si legge nel documento -, dove “buono” si traduce in partecipazione (civica, politica e culturale) e livello d’istruzione. Stiamo parlando di una città multiculturale, connessa, con un mercato del lavoro dinamico e privo di fattori di discriminazione, capace di attrarre cervelli e di accogliere popolazioni migranti». Segno positivo per la nostra città che guadagna trenta posizioni (da 46esima nel 2015 è salita a 16esima nel 2016). Firenze, Milano, Trieste e Roma restano sempre in testa alla classifica, alle quali si aggiunge Siena.

Governance

Nella classifica della governance trovano posto gli indicatori che sintetizzano le performance amministrative e le capacità di utilizzare i nuovi strumenti di partecipazione e condivisione. Il governo della smart city e i processi di gestione del cambiamento delle città si agganciano ai processi gestionali interni alla Pubblica Amministrazione locale, ai servizi avanzati all’utenza nonché alle nuove forme di comunicazione e interazione tra enti locali, amministrazioni e cittadini. Piacenza la troviamo al 28esmio posto (20esima nel 2015), mentre il capoluogo di Regione emiliano prende la prima posizione con al seguito Milano, Torino, Venezia e Padova. Tra gli indicatori troviamo il rapporto tra cittadini e istituzioni quali la partecipazione elettorale ed il grado di fiducia nel sistema politico istituzionale; poi il buon funzionamento della pubblica amministrazione ricavabile dai dati di bilancio. Infine vengono considerati la propensione alle relazioni associative delle amministrazioni e l’equilibrio di genere nelle rappresentanze amministrative. Di rilevanza anche l’utilizzo da parte delle amministrazioni locali delle nuove opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai nuovi strumenti di rendicontazione, comunicazione e partecipazione (utilizzo di strumenti elettronici per i pagamenti nelle casse dell’Ente, presenza sul web con uno o più canali social).

Legality

Infine la dimensione legality che racchiude un ricco insieme di nuovi indicatori secondo il livello di analisi: del contesto generale delle città (microcriminalità in città, appalti e lavoro nero); della presenza di organizzazioni criminali e le relazioni con il tessuto imprenditoriale e la Pubblica Amministrazione locale (amministratori minacciati, giornalisti minacciati, rating aziende e comuni commissariati); del lavoro della giustizia (efficienza tribunali e beni confiscati ricollocati); del tema dell'illegalità ambientale (eco reati, ciclo del cemento e gestione rifiuti). Nel 2016 si aggiungono, oltre all’indice di omicidi volontari, tre nuovi indicatori elaborati dall’Istituto Tagliacarne relativi ai reati di riciclaggio, alla criminalità organizzata e mafiosa e all’illegalità commerciale. Quattro fattori che determinano per alcune città una diminuzione di punteggio e uno slittamento nella classifica verso il basso. Piacenza, infatti scende di sette posizioni: da 16esima nel 2015 passa a 27esima nel 2016. Tra le prime cinque entra Aosta seguita da Ferrara, Mantova, Cuneo e Lecco.

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