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Economia Cadeo

Colla: «Senza i dazi americani l’agroalimentare locale cresce di più»

L’imprenditrice del caseificio di Cadeo, che dà lavoro a 350 addetti: «Difficile fare previsioni sul canale Horeca, mentre l’agroalimentare al servizio della grande distribuzione vive un momento positivo». Entro la fine dell’anno “Colla Spa” completa il suo stabilimento di Fidenza

«L’agroalimentare piacentino è un settore dinamico e ha dimostrato negli ultimi anni di sapersi sviluppare in maniera interessante. È il 13% del nostro Pil e ha dimostrato una crescita del 6% negli anni di crisi generale, questo perché negli ultimi anni si è valorizzata l’importanza del mangiar sano che ci ha favorito». Erika Colla, vicepresidente di Confindustria e presidente di “Colla Spa”, azienda agroalimentare del settore caseario che ha sede a Cadeo, traccia il quadro della situazione. «La pandemia non ha impedito alle aziende agroalimentari di lavorare – aggiunge l’imprenditrice - ma ha creato elementi di incertezza, come le difficoltà del canale Horeca, rimasto fermo a lungo»

«Chi si rivolge all’Horeca – precisa Colla - non sta ancora passando adesso un momento positivo. Si naviga a vista, vedremo nei prossimi mesi – con le recentissime riaperture – se torneremo ai livelli di prima. Chi, invece, è orientato sulla grande distribuzione, non solo ha continuato a lavorare, ma si è visto incrementare gli ordini, perché tutti i consumi si sono concentrati lì».

Colla, la sua azienda ha riscontrato problemi per quanto riguarda l’export, negli ultimi mesi? «Ha subito rallentamenti soprattutto in America – è la risposta dell’imprenditrice - sia per il Covid, che per i dazi americani voluti da Donald Trump per i prodotti agroalimentari europei. Per noi ha pesato molto quella fase di politica americana: senza i dazi (per quanto riguarda i formaggi europei sono stati sospesi a marzo, nda) anche quel mercato sta incominciando a macinare, stiamo vedendo i primi risultati positivi».  

Le associazioni agricole se la prendono con le «speculazioni» che coinvolgono il settore lattiero-caseario. «È più un problema di gestione delle quote – è la riflessione che si sente di fare Colla -. Quando si parla di Grana Padano, ad esempio, si parla di un mercato di produzione contingentato da delle quote assegnate dal Consorzio. Diciamo che chi fa parte del Consorzio del Parmigiano-Reggiano si sente più tutelato perché le quote di produzione non sono assegnate ai caseifici, ma ai singoli allevatori».

Intanto la Colla Spa – 350 addetti, l’80% sono residenti nella provincia piacentina - si appresta finalmente a completare il progetto di espansione. «Lo stabilimento di Fidenza è già operativo dal 2019 per quanto riguarda il magazzino, ma alcuni lavori di completamento si sono fermati con il Covid. Contiamo a fine anno di terminare».

Erika Colla-3

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