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Economia

Come vincere sui mercati internazionali superando i propri limiti

La lezione del direttore del Consorzio Piacenza Alimentare Daniele Ghezzi agli allieivi di Agrisystem

Dedicare la propria tesi di dottorato (Agrisystem) ad un Consorzio, per esaminarne caratteristiche, criticità strutturali e prospettive sui mercati e poi diventarne il direttore: è quello che è capitato al dott. Daniele Ghezzi che, appena giunto al termine del corso di alta specializzazione istituito dall’Università Cattolica di Piacenza per i manager del sistema agro-alimentare, è stato chiamato al vertice del Consorzio Piacenza Alimentare che, da oltre trent’anni si dedica ad organizzare l’export per le aziende piacentine.

Ghezzi ha ricordato l’importanza di una struttura (Agrisystem) di così alto profilo al servizio di tutto il territorio piacentino, quindi ha ripercorso le tappe più significative della sua ricerca che, partendo da una realtà già ben consolidata come il Consorzio, fortemente voluto dalla Camera di Commercio di Piacenza, oggi è diventato il sistema di rete per imprese dell’agro-alimentare tra i più importanti in Italia.

Lo studio ha preso le mosse dalla constatazione che nonostante si parli di globalizzazione dei mercati, oggi sono ancora molte le barriere per l’export, “con l’agro-alimentare tra i più penalizzati ed oggetto di imitazioni in tutto il mondo che ammontano a ben 65 miliardi di Euro di fatturato, contro i 20 di quello made in Italy che può fregiarsi di ben 248 Dop, forse troppe da difendere efficacemente contro le contraffazioni.

Si trattava- ha proseguito Ghezzi- di scoprire le dinamiche di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, la stragrande maggioranza in Italia, come superare gli ostacoli delle misure restrittive e verificare se erano premiate le aziende che avevano saputo “fare squadra” per crescere sui mercati internazionali. Ed in caso di risposta affermativa (come di fatto è), come aggregare e fare massa critica? Ma non solo: poiché gli italiani sono maestri nella trasformazione, come instaurare efficaci partnership con i produttori di materie prime?”.

Ghezzi ha studiato tutto ciò attraverso l’utilizzo di una metodologia di analisi desunta dai social network che consentono di mettere in contatto le aziende con il potenziale cliente. Da qui l’applicazione al Consorzio Piacenza Alimentare di cui ha estrapolato il processo evolutivo dalla sua storia dove si evince che, pur con aziende profondamente radicate nel territorio, i contatti erano scarsi nello scambio di informazioni e limitati nelle interazioni. Nella stesura dei profili aziendali sono state suddivise nella loro vocazionalità ai mercati internazionali, così come nelle loro metodiche di approccio su questi stessi mercati, con l’intento di diminuirne al massimo le limitazioni e delinearne i possibili sviluppi.

E per quanto riguarda lo studio dei mercati che possono essere fonte di approvvigionamento, ha portato come esempio la Illy di Trieste che ha saputo trarre da un mercato del caffè un tempo quasi indifferenziato, solo una commodity prodotta nel Sud del mondo e consumata quasi esclusivamente nel Nord, nuovi stimoli per crearne un prodotto di alta qualità proprio attraverso una strategia di rete che ha puntato su un caffè brasiliano di alta qualità, premiando i coltivatori più virtuosi ma pure incentivando la loro crescita professionale. Tutta questa esperienza di studio, oggi Daniele Ghezzi sta cercando di trasfonderla nel Consorzio che dirige.

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