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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Comune, coperto lo “sbilancio” da 1,8 milioni di euro

L'assessore Luigi Gazzola: «Raggiunto il pareggio di bilancio per il 2017. Nel 2018 previsto un disavanzo 3,3 milioni, l'anno dopo 4,3 milioni di euro»

L’allarme è rientrato, almeno per quest’anno. Lo “sbilancio” delle casse comunali di Piacenza da 1 milione 800mila euro - annunciato tempo fa - è stato coperto per intero. Il bilancio previsionale 2017 è a posto: ad annunciarlo è l’assessore Luigi Gazzola, alle prese con un “taglia e cuci” senza precedenti. «Abbiamo rinunciato ad alcune spese per 1 milione e 300mila euro e recuperato il disavanzo grazie a 500mila euro di oneri di urbanizzazione. Per il 2017 raggiungiamo il pareggio di bilancio, poi per il 2018 e 2019…Lo "squilibrio" salirà a 3,3 milioni di euro nel 2018 e 4,3 milioni di euro nel 2019».

L’assessore prova a chiarire la situazione. «Abbiamo trovato una quadratura dopo un incontro con la maggioranza. È un bilancio che, anche quest’anno, siamo costretti a eseguire in esercizio provvisorio, perché le condizioni non ci consentono di fare diversamente. Dobbiamo approvarlo entro il 31 marzo per legge, sarà l’ultimo atto di bilancio di questa Amministrazione. L'assestamento verrà fatto dalla prossima Giunta. Il bilancio tiene purtroppo conto di scelte fatte non da noi, ma dal legislatore. Le aliquote Imu e Tasi sono bloccate al 2015: si vuole favorire la ripresa e ridurre la tassazione. Non c’è nessuna variazione. Così come la Tari auspichiamo che non venga ritoccata - dipende anche da Atersir - e che comunque non possiamo utilizzare per coperture di bilancio». Il risparmio dovuto alle agevolazioni Imu-Tasi sarà di oltre 10 milioni di euro anche quest’anno. «Insomma, in due anni cittadini e imprese hanno risparmiato a Piacenza 20 milioni di euro su questo fronte. Questo però ha prodotto problemi a noi. Il Governo si era impegnato a rimborsare tutti i minori gettiti. Ci mancano ancora 500mila del 2016. È un po’ la cifra che si ripercuoterà anche nei prossimi anni. Il bilancio ha subito minori entrati e maggiori spese: lo sbilancio – che non è un buco, voglio chiarirlo – è questo, ma è stato colmato».

LE SPESE IN PIU’ E LE ENTRATE IN MENO

Diverse sono le voci d’entrata che mancano all’appello. «Abbiamo 300mila euro in meno del fondo di solidarietà comunale, 329mila euro in meno di entrate dai canoni del cimitero: il canone è stato abbassato per rendere appetibile la gara per la gestione dei cimiteri». Inoltre nel 2017 ci saranno le Amministrative, che costeranno al Comune dai 300 ai 400mila euro. «C’è stato nel frattempo il rinnovo contrattuale degli statali, in più abbiamo un piano occupazionale da rispettare. A breve aggiungeremo i 13 nuovi agenti di Polizia Municipale e almeno 6-7 amministrativi. Complessivamente quest’anno entreranno nel personale una trentina di persone. Dall’inizio del mandato abbiamo perso 105 unità al netto del 25% di nuove assunzioni. Questo piano prevede 737mila euro di spesa in più».

EVASIONE FISCALE

Necessario stringere ancora di più sul piano della lotta all’evasione. «Abbiamo potenziato il recupero dell’evaso: c’è un piano triennale strategico per recuperare risorse, anche se ci manca il personale che potrebbe fare un lavoro più approfondito». Il Comune nel frattempo ha deliberato di non aderire alle agevolazioni per gli evasori. «Vogliamo recuperare gli interessi e non fare sconti a nessuno, anzi, intensificheremo i controlli e la riscossione coattiva. Entreremo nel vivo con l’esecuzione forzata dopo aver inviato le cartelle: qualcuno rinuncerà all’Ipad, al motorino, si troverà le ganasce all’auto… Entriamo nel vivo. Queste attività stanno dando risultati: i pagamenti incominciano a migliorare, mi dicono gli uffici». 

IL FUTURO

E come farà la prossima Amministrazione a gestire i futuri disavanzi, ben più consistenti? Ovviamente aumentando le tasse. «Si può introdurre una clausola di salvaguardia - se non si riuscirà a trovare le risorse per coprire il bilancio mantenendo i servizi, ma si attenderà la prossima Amministrazione – ovvero l’adeguamento dell’addizionale Irpef, insieme a una rimodulazione delle aliquote che manterrà il criterio di progressività degli scaglioni di reddito e vedrà aumentare gli esentati.

LO SCENARIO NAZIONALE

«È una situazione non facile che stanno affrontando in tanti. In Sicilia 400 comuni non hanno ancora approvato il previsionale del 2016. Ci sono default anche al Nord, è una realtà con cui fare i conti. Ci apprestiamo a una campagna elettorale in cui verranno fatte promesse di ogni genere. Bisogna sapere come è la situazione del Comune prima di “sparare i missili in orbita”. Il quadro nazionale non è dei più rosei, i comuni hanno dato risposte in questi anni al risanamento del  bilancio dello Stato, ma così non si può andare avanti. I comuni hanno dato e non hanno più da dare. La situazione non può reggere: ai prossimi candidati consiglio di stare attenti su questo tema». Da Gazzola arriva una indicazione ancora più precisa. «A mio giudizio il prossimo sindaco dovrà tenersi come delega il bilancio, perché il controllo dei conti è fondamentale». 

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