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«Con i programmi Irrinet si risparmia acqua e si migliorano i raccolti»

Per far fronte ai periodi di crescente siccità che già da alcuni anni si verificano nel corso della stagione irrigua, i Consorzi della Regione Emilia-Romagna si sono dotati del servizio Irrinet, il sistema esperto di assistenza tecnica per il risparmio idrico in agricoltura realizzato dal CER, il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo

Per far fronte ai periodi di crescente siccità che già da alcuni anni si verificano nel corso della stagione irrigua, i Consorzi della Regione Emilia-Romagna si sono dotati del servizio Irrinet, il sistema esperto di assistenza tecnica per il risparmio idrico in agricoltura realizzato dal CER, il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo. 

Per trattare di questo servizio si è svolto nella Sala Visconti a Confagricoltura Piacenza, un incontro tecnico dedicato all’irrigazione di precisione. Giovanni Marchesi, vicedirettore di Confagricoltura Piacenza e Responsabile del Servizio Tecnico ha introdotto il convegno ricordando che «quello irriguo è tema è di grande attualità perché gli agricoltori, titolari di concessione di prelievo dell’acqua ad uso irriguo, dal primo gennaio 2020, saranno tenuti a montare i contalitri. Irrinet è un sistema molto utilizzato in Romagna dove ha riscosso successo e garantisce buoni risultati. Le analisi condotte su quei territori riferiscono di un aumento della produttività del 15% e di un risparmio idrico del 20%. A questi dati va aggiunto il risparmio dell’energia necessaria per far funzionare gli impianti irrigui. Nella nostra zona Irrinet deve essere ulteriormente testato e l’iniziativa ha lo scopo di informare e formare sull’uso di questo strumento che non è solo alternativo al contalitri, ma fornisce anche la possibilità di un’irrigazione efficiente e di precisione. Potrebbe essere funzionale anche per le nostre coltivazioni, come mais e pomodoro, in cui si mira sempre a migliorare l’efficienza della nutrizione, diminuendo l’utilizzo dei concimi e diminuendo i rischi di lisciviazione dei nutrienti nei terreni, migliorando quindi ambiente e rese».

Gioele Chiari, funzionario del Consorzio di Bonifica Canale Emiliano-Romagnolo, ha spiegato che «si tratta di un sistema preciso, a disposizione gratuitamente dei produttori agricoli, molto semplice da utilizzare, che elabora consigli irrigui sulla base di una serie di dati e li fornisce sul computer dell’agricoltore o via SMS nella variante IrriSMS adottata dalla maggior parte dei Consorzi di Bonifica. I dati che elabora sono quelli meteorologici (pioggia ed evapotraspirazione) – forniti dal Servizio meteo regionale – i dati dei suoli del Servizio geologico della Regione e i parametri colturali forniti in via sperimentale dal CER. La combinazione di questi dati genera il risultato: il cosiddetto bilancio idrico della singola coltura, come un vero bilancio d’impresa, con il computo di tutte le uscite ed entrate d’acqua. In pratica: l’agricoltore riceve in pochi secondi sul suo computer o sul telefono l’informazione su quanto irrigare e quando farlo e, grazie ad un’integrazione con Google maps, il tutto perfettamente geolocalizzato per il singolo appezzamento di terreno. E ne risulta un risparmio del 20% nei consumi d’acqua senza deprimere le rese. Ma se il risultato è chiaro e semplice- ha ricordato- non lo sono altrettanto i calcoli che permettono di giungere al dato del migliore apporto idrico per coltura: è un complesso modello matematico a generare il risultato. Dietro quel dato vengono incrociate diverse informazioni: quanta acqua piovana si infiltra effettivamente nel terreno, una simulazione della crescita dell’apparato radicale e l’avvicendamento delle fasi fenologiche nello sviluppo delle colture; lo stato di eventuale stress idrico della coltura; l’apporto di falda, il flusso dell’acqua attraverso tre strati di suolo (superficiale, strato occupato dalle radici, e strato sottostante) per il calcolo dell’esatto del volume d’acqua necessario in considerazione, inoltre, del momento in cui l’acqua è disponibile per l’agricoltore». 

La ponderazione di questi elementi, ovvero la quantità d’acqua disponibile in rapporto al preciso fabbisogno idrico, restituisce un SMS con il consiglio irriguo corredato da grafici dell’andamento dell’umidità del terreno nella stagione irrigua. In pratica funziona così: bastano pochi clic e un database che ha caricato al suo interno il tipo di coltura, l’inizio della semina e il tipo di impianto irriguo utilizzato da quell’agricoltore, incrocia i dati sopracitati su meteo, suolo e profondità dell’acqua sotterranea. Immediatamente l’agricoltore riceve un messaggino sul suo telefono cellulare che gli dice il momento in cui irrigare e per quanto tempo, del tipo: «il pero deve essere irrigato oggi per 3h e 20m».
Il sistema Irrinet, inoltre, non fornisce solo indicazioni, ma le raccoglie anche, in un perfetto rapporto mutuale: l’agricoltore, dal canto suo, può infatti personalizzare ulteriormente le proprie credenziali specificando notizie aggiuntive sui propri appezzamenti, sul tipo di coltura (per le arboree una volta per tutte, per le erbacee a cadenza annuale), sui dati di umidità del terreno, sulle irrigazioni effettuate e, se conosciuti, sui dati di falda. Il dialogo che si istaura grazie a Irrinet, tramite un semplice accesso e-mail, permette dunque di fornire importanti informazioni per l’agricoltore, innanzitutto, ma anche per i Consorzi di Bonifica che possono dialogare con i propri utenti ed ottimizzare la distribuzione irrigua.
Sono già dodicimila gli agricoltori che utilizzano Irrinet e la Regione Emilia-Romagna, in questo, ha fatto scuola. Il sistema esperto è stato infatti declinato con successo nella versione nazionale Irriframe: quarant’anni di ricerca sperimentale del CER sono stati messi al servizio di tutto il settore agricolo italiano in un’ottica di ottimizzazione del rapporto tra acqua utilizzata e rese delle produzioni. E si parla di un risparmio idrico di 50 milioni di metri cubi d’acqua l’anno, equivalenti al consumo annuale di tutta la provincia di Forlì-Cesena.
CER e Consorzi di Bonifica, dunque, operano con l’obiettivo comune di soddisfare le richieste irrigue del maggior numero di agricoltori possibile nonostante i deficit idrici siano sempre più frequenti a causa dell’intensificazione dei periodi di siccità. In un quadro climatico che negli ultimi anni è profondamente mutato oggi, in Italia, si inizia a parlare di scarsità idrica anche in regioni tradizionalmente ricche d’acqua: è dunque fondamentale adottare un fronte comune e condividere esperienze positive come l’adozione di Irrinet per garantire che tutti partecipino fattivamente ad un utilizzo equilibrato delle risorse irrigue in conformità agli indirizzi comunitari».

Pierangelo Carbone funzionario del Consorzio di Bonifica ha trattato delle concessioni per le derivazioni ed ha spiegato le istruttorie necessarie per i nuovi pozzi. «La Ue per il 2021-2027 prevede condizionalità ed una nuova pianificazione con alla base la tutela ambientale e quindi il territorio deve sinergicamente attrezzarsi a queste nuove disposizioni. Oggi con l’attuale normativa- ha ricordato- senza strumenti di misurazione decade il diritto di derivare ed utilizzare acqua pubblica».

Le conclusioni sono state affidate al Presidente Filippo Gasparini.

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