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Con l’accordo Epa-Ue tante le opportunità commerciali con il Giappone

L'accordo di partenariato economico stipulato tra Unione Europea e Giappone nel 2019 che di fatto garantisce un regime di libero scambio, con una progressiva diminuzione dei dazi nei prossimi anni, offre molte potenzialità di sviluppo a numerose aziende piacentine

Forse non è ancora molto conosciuto ma l’accordo di partenariato economico stipulato tra Unione Europea e Giappone nel 2019 che di fatto garantisce un regime di libero scambio, con una progressiva diminuzione dei dazi nei prossimi anni, offre molte potenzialità di sviluppo a numerose aziende piacentine. Per trattare di questo si è svolto a Confindustria Piacenza un incontro al quale hanno preso parte diversi imprenditori locali, unitamente all’ambasciatore (in collegamento) Umberto Vattani, già segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, Yu Miyake direttore generale di Jetro Milano e Andrea Mangia avvocato, Amam Legal, studio legale Mangia-Marzolini. L’incontro, coordinato da Giulia Silva di Confindustria, è stato preceduto dal saluto del presidente Francesco Rolleri che ha sottolineato come l’Epa «rappresenti un segnale importante contro il protezionismo. Noi come associazione siamo pronti ad offrire ai nostri soci tutto l’affiancamento tecnico-giuridico e logistico necessario».

«Gli incontri sul territorio - ha sostenuto Vattani - fanno la differenza. La complicata situazione internazionale e le difficoltà sul mercato dell’energia impongono nuove sfide in quella che è una competizione tra democrazie e sistemi autoritari. Una collaborazione in alcuni settori strategici è essenziale ed ancora di più se attuata con alcune democrazie molto efficienti come appunto il Giappone, Taiwan, Singapore e la Corea del Sud che nel campo delle infrastrutture e della governance possono aiutare il nostro sistema economico». Yu Miyake di Jetro Italia (Japan External Trade Organization) ha spiegato che si tratta di una organizzazione governativa giapponese che promuove gli investimenti e gli scambi tra il Giappone e il resto del mondo a disposizione per chiunque voglia avviare o consolidare relazioni di business con partner giapponesi. Jetro Milano è in grado di assistere gli imprenditori dallo studio di fattibilità alla realizzazione dei progetti e chi sta valutando di costituire una filiale in Giappone o ha altri progetti da realizzare sul posto.

«A fianco della promozione degli investimenti diretti in Giappone, Jetro Milano - ha detto - supporta piccole e medie imprese giapponesi nelle loro strategie di internazionalizzazione che vedono coinvolto il mercato italiano. Si tratta di imprese operanti in tutti i settori merceologici ed in grado di offrire prodotti che rappresentano l’eccellenza della produzione giapponese nei singoli settori di appartenenza. In un momento in cui l’internazionalizzazione delle imprese diventa sempre più una dimensione chiave, Jetro è l’interlocutore più qualificato per confrontarsi con il mercato giapponese ed i suoi prodotti». Mangia ha poi spiegato (Montanari invece per gli aspetti daziari) che «grazie all’accordo, l’Ue eliminerà i dazi su circa il 99% dei beni giapponesi importati, e viceversa il Giappone su quelli europei. La collaborazione consentirà l’abrogazione dei dazi su tutti i prodotti enogastronomici europei (circa il 40%). Il Giappone dovrà adeguarsi alle rigide regole e standard europei in materia di alimenti e bevande».

«Sono ben 205 i prodotti alimentari Igp europei, di cui 46 italiani, che verranno riconosciuti dal Giappone agevolando la lotta contro le contraffazioni e salvaguardando il Made in Italy. I prodotti inclusi dall’Epa sono quelli maggiormente a rischio di contraffazione e una clausola di revisione prospetta un ampliamento dei prodotti Igp in futuro. Il Giappone è il sesto partner commerciale dell’Italia, che esporta beni per 6,5 miliardi e ne importa per 4 miliardi. I settori più favoriti da questo accordo sono: agroalimentare (che potrebbe vantare incrementi fino al 180%) e lattiero caseario», scriveva Luigi Gioja su Il Giornale.

Il Giappone è il primo importatore al mondo di formaggi: per l’Italia il Giappone rappresenta una fonte di guadagno pari circa 70 milioni di euro. Inoltre con Epa verranno praticamente eliminate le principali barriere non tariffarie che impediscono alle imprese di entrare nel mercato giapponese, le tariffe di ingresso delle automobili giapponesi in Europa, che si attestano tra il 10 e il 15%; i dazi del 15% sul vino. Riduzione graduale sulle tariffe per le altre categorie. Agevolazioni consistenti anche per gli alimenti processati, dalla pasta al cioccolato, mentre sul riso il Giappone continuerà ad applicare dazi. «In totale, l’Ue esporta beni e servizi in Giappone per 86 miliardi di euro, facendo di Tokyo il secondo partner commerciale in Asia dopo la Cina.  Si prevede che le esportazioni europee potranno aumentare fino al 13,2 %, per una cifra che si aggira intorno ai 13,5 miliardi di euro, consentendo un risparmio di oltre 1 miliardo alle imprese europee. Inoltre, queste potranno accedere agli appalti delle 54 maggiori città giapponesi, oltre che a quelli legati al settore ferroviario». Scriveva Luigi Gioja su Il Giornale.

Per le aziende europee sarà più semplice partecipare a gare di appalto in Giappone, un mercato molto interessante per le imprese europee. In relazione all’Epa, le aziende italiane interessate ad esportare in Giappone, beneficiando delle tariffe agevolate previste dall’Accordo, dovranno dimostrare l’origine europea/italiana del prodotto spedito. L’accordo EPA prevede due modalità alternative per dimostrare l’origine del prodotto: Dichiarazione di origine attraverso sistema Rex (Registered Export System); la cosiddetta “conoscenza dell’importatore”, aspetti tecnici che sono stati poi illustrati dai relatori.

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