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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Confagricoltura a Roma per fortificare la rappresentanza

I vertici di Confagricoltura Piacenza all’assise

In un momento cruciale per la vita politica ed economica del Paese, Confagricoltura ha organizzato una nuova edizione della sua Academy, momento istituzionale di approfondimento dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, dedicata all’esito elettorale, alle imprese ed ai corpi intermedi. L’evento, che si è intitolato “Rappresentanza, Responsabilità, Fiducia”, si è tenuto il 24 aprile scorso a Palazzo Altieri, sede dell’Abi a Roma a piazza del Gesù. Presenti, per Confagricoltura Piacenza, i vertici dell’Associazione provinciale con il presidente, Enrico Chiesa ed il direttore, Luigi Sidoli che hanno sottolineato come l’iniziativa “sia stata un’occasione per riflettere sulla situazione politica e sulle esigenze reali delle imprese  associate.

Al centro di questo appuntamento, infatti, sono state le riflessioni su rappresentanza, responsabilità e fiducia, partendo dall’analisi dell'esito elettorale e della situazione delle imprese”. All’evento hanno preso parte esponenti importanti del mondo del giornalismo quali: Nando Pagnoncelli - presidente Ipsos, Antonio Polito- editorialista del Corriere della Sera, Giuliano Ferrara - direttore de Il Foglio. Presente anche il mondo accademico con Roberto D’Alimonte – docente  di “Sistema politico italiano” alla Luiss Guido Carli. Sono intervenuti i vertici delle organizzazioni di rappresentanza: Aurelio Regina - vice presidente Confindustria, Carlo Sangalli - presidente Confcommercio, Maurizio Gardini - presidente Confcooperative. Mario Guidi – presidente nazionale di Confagricoltura - ha avuto il compito di trarre le conclusioni dopo il dibattito seguito all’intervento di Fabio Bistoncini (di FB & Associati - relazioni istituzionali) sul tema “L’azione sindacale a fronte di una nuova cultura di protesta: rappresentanza e M5S”.

“E’ un momento storico molto particolare – hanno commentato Sidoli e Chiesa –in cui si avverte il cambiamento ed allo stesso tempo si patisce l’immobilismo. Le associazioni di categoria come la nostra sono chiamate ad interfacciarsi con una rappresentanza politica difficile da identificare. Come sindacato di imprenditori agricoli è corretto e doveroso, nei confronti delle aziende che Confagricoltura rappresenta, mettersi in discussione cercando di rispondere ai mutevoli e differenti fabbisogni espressi dalle aziende: imprese che devono poter contare su una rappresentanza nei confronti della politica, che necessitano di nuovi servizi, che non si possono permettere di far gravare sui bilanci d’impresa gli oneri burocratici che il sistema Paese impone, aziende competitive che cercano nuovi modelli per fare business. Ma cosa serve maggiormente alle imprese oggi e cosa rappresentiamo? Categorie, interessi o mercati? Da una risposta corretta a questi quesiti – concludono - dipende, in buona sostanza il futuro delle confederazioni”.

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