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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Confagricoltura si schiera al fianco del Consorzio Terrepadane

Anche l’associazione agricola esprime il suo sostegno

Confagricoltura Piacenza interviene nuovamente sulla vicenda del Consorzio Terrepadane. Vicenda che ha più volte visto l’associazione esprimersi a favore del mantenimento dell’indipendenza della società consortile rispetto a fumose compagini societarie che ragionevolmente allenterebbero il saldo legame che questa ha con il territorio. «Dalle notizie a mezzo stampa, rileviamo quanto meno una certa ambiguità nelle decisioni del Ministero che più che verificare la regolarità e quindi la legittimità dell’attuale assetto, sembra volerne contestare gli indirizzi decisionali», evidenzia Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza. Il parere del Lodo conferma la regolarità dell’assemblea elettiva contestata e da pochi giorni il Tar di Parma ha sospeso cautelarmente il provvedimento di diffida del Mise mirato a ripetere l’assemblea. «Qui nessuno dice di andare fuori legge - precisa Gasparini – e dato che stiamo parlando di una struttura che prima di tutto rispetta le leggi, come attestato dal lodo, ben gestita e solida, come documentano bilanci in ordine, ci si chiede come si possa avere nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo, quasi a sottendere il dubbio che ci sia qualcosa che non quadra. Tutte le forze economiche del territorio rivendicano l’appartenenza del Consorzio al territorio stesso – sottolinea Gasparini –. Terrepadane è figlia del Consorzio Agrario nato più di cent’anni fa.  La cosa non ci lascia indifferenti, perché i protagonisti di allora sono in buona parte gli stessi che fondarono anche la nostra associazione, che poi contribuirono alla nascita della Federconsorzi. Nulla nella nostra storia è un caso. Il nostro territorio è espressione di un’agricoltura tra le più evolute al mondo: imprese agricole, agroalimentari, aziende di meccanica agraria e l’Università: insieme al Consorzio sono la manifestazione di un’economia territoriale forte e sana, un sistema organico i cui elementi ricavano reciprocamente forza. Semplicemente non si può, a meno di commettere uno scempio, sradicare una struttura che arricchisce ed è arricchita dal territorio a cui contribuiscono le diverse imprese agricole e di cui le stesse beneficiano. Lo ribadiamo perché abbiamo la chiara sensazione che al di là delle battaglie formali, l’obiettivo sia quello e a ciò ci opponiamo. Siamo addirittura gelosi di questa struttura, nata qui, e non poteva essere diversamente, dove il territorio ha voluto e vuole dotarsi di strutture aggregative sia nella vendita che nell’acquisto, dove è sancito il mutualismo, di cui siamo grandi cultori. Grazie all’azione sinergica delle imprese e del Consorzio il nostro territorio ha sviluppato tecnologie e forme organizzate di approvvigionamenti. Il Ministero dovrebbe difendere questi valori, non abbiamo bisogno che questa struttura venga coinvolta in avventure che potrebbero allontanare il servizio dal fruitore. Non ha senso – conclude il presidente degli imprenditori agricoli - voler procurare una crepa su valore così grande. I territori e le loro dotazioni sono di chi li vive e li gestisce. Confagricoltura è decisissima e farà di tutto perché, preservando e affermando la legalità, il proprio territorio non venga impoverito».

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