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Confedilizia: «Un fisco onesto non può temere un equilibrato confronto coi contribuenti nelle commissioni censuarie»

«I lavori parlamentari sono condizionati dalla riforma del Senato. Ogni altro provvedimento passa in secondo ordine. Non possiamo permettercelo per tante leggi, ma per quella sulle Commissioni censuarie in particolar modo: la struttura di queste è destinata a regolare la nascita del nuovo Catasto ed a presiederne la vita per trent’anni circa, condizionando per altrettanti anni la base imponibile dei tributi di natura fondiaria come l’Imu e la Tasi».

A dichiararlo in una nota il presidente della Confedilzia, Corrado Sforza Fogliani che continua: «Non è da Stato di diritto che vi sia in queste Commissioni un’assoluta predominanza, o un’esclusiva presenza, dei rappresentanti diretti o indiretti del Fisco e di esperti comunque scelti, direttamente o indirettamente, dal Governo. Nelle Commissioni in questione, in omaggio all’equità e alla trasparenza, devono esservi dei veri, diretti rappresentanti dei contribuenti, com’era anche col fascismo per i soggetti passivi dell’imposta fabbricati, una volta rappresentati anche dai Comuni, quando questi non godevano di tributi immobiliari, invece riservati solo allo Stato. Il problema non è della sola Confedilizia, è di tutte le organizzazioni di categoria o portatrici, comunque, di interessi diffusi. E’ un problema dell’intera società civile, così come è un problema dello stesso Catasto, che se nascesse come lo ha proposto la burocrazia ministeriale, nascerebbe in un mare di contenzioso giurisdizionale che ne bloccherebbe l’entrata in vigore. Un Fisco onesto non può temere un equilibrato confronto coi contribuenti».

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