Confindustria: «Cresce il fatturato, ma aumentano anche i costi. La logistica? Molti esempi sono virtuosi»
Presentata la tradizionale analisi congiunturale realizzata dall'Ufficio Studi di Confindustria Piacenza relativa al primo semestre 2022. Il presidente Rolleri: «Cacciando la logistica dal territorio piacentino ci faremmo un male incredibile»
L’industria piacentina continua a crescere anche nei primi sei mesi del 2022. Aumentano il fatturato e l’occupazione ma anche - in modo rilevante - i prezzi: un dato, almeno fino allo scorso anno trascurabile ai fini delle valutazioni sull’andamento degli indicatori. Questi in estrema sintesi i dati che emergono della consueta indagine congiunturale, rilevata presso le aziende manifatturiere associate a Confindustria Piacenza (su un campione altamente significativo di aziende piacentin. Le imprese coinvolte rappresentano circa 3 miliardi di euro di fatturato e 8mila addetti.
L’indagine è stata presentata nella sede di Confindustria dal presidente Francesco Rolleri e dal direttore Luca Groppi che hanno commentato i dati rilevati illustrati dalla funzionaria Giulia Silva. Il fatturato nel primo semestre 2022 ha proseguito il recupero già registrato nelle due precedenti rilevazioni, segnando un aumento del +17,32% rispetto al primo semestre 2021. Le vendite all’estero, nel complesso, tornano a registrare una performance migliore (+19,70%) rispetto al fatturato domestico (+15,25%). Il dettaglio settoriale descrive, però, dinamiche diverse.
Il fatturato nel settore meccanico, quello maggiormente rappresentativo a livello provinciale, cresce del +16,82%: il dato del fatturato interno (+17,69%) supera però quello estero (+11,49%). Mentre sul mercato interno, le vendite della meccanica strumentale e dell’indotto sono ancora sostenute dalle misure agevolative per l’acquisto di beni strumentali e per la transizione green e digitale, la situazione sui mercati esteri è più complessa. Il dato dell’export, seppur positivo, risente infatti delle tensioni a livello internazionale, in particolar modo della crisi russo-ucraina e del conseguente quadro sanzionatorio, con impatti negativi per interi settori strategici nella nostra provincia come oil&gas, beni “dual use”, beni tecnologicamente avanzati.
Il fatturato del settore alimentare cresce ben del +16,04%, con un dato molto positivo per l’export (+27,75%). Il graduale allentamento delle restrizioni sanitarie nel settore dell’ospitalità e della ristorazione nel corso del primo semestre, sia in Italia sia all’estero, ha permesso di recuperare un importante fetta del mercato per i prodotti alimentari distribuiti nei canali Ho.Re.Ca. Prosegue il momento positivo per il settore dei materiali edili (fatturato +14,15%), trainato dalle agevolazioni legate ai bonus edilizi. Dato in crescita anche quello delle industrie varie, che raggruppa i settori tessile, arredamento, legno, chimica/plastica ed altri (fatturato totale +21,98%).
«È indispensabile - è stato sottolineato nel documento presentato - ai fini dell’analisi, leggere il dato dei fatturati insieme a quello dei prezzi, per la prima volta dopo molti anni diventato rilevante. Le variazioni dei prezzi di vendita, in progressiva accelerazione già nelle due precedenti rilevazioni, segnano in questa indagine, per l’intero comparto manifatturiero, un aumento del +15,52%. Questa spinta inflattiva, che ancora solo in parte riflette gli aumenti dei prezzi di materie prime ed energia lungo le filiere, ha trainato parte dell’aumento del fatturato nominale».
L’alimentare è l’unico settore dove l’aumento è ancora contenuto ad una cifra (+6,14%): la trasmissione ai consumatori finali dell’incremento dei costi di produzione è stata, per ora, moderata. L’andamento dei mercati energetici e delle materie prime nelle prossime settimane determinerà per quanto ancora le imprese riusciranno a contenere i travasi a valle. L’occupazione cresce del +2,20%, con un dato particolarmente positivo nel settore alimentare (+6,94%). La meccanica, che nelle precedenti due rilevazioni aveva riportato variazioni sopra il 3%, in questa indagine si mantiene stabile (+0,72%). Buoni dati registrati anche per le imprese del settore delle industrie varie (+3,92%) e dei materiali edili (+1,12%).
Rolleri ha ribadito che «c’è molta preoccupazione soprattutto sul fronte dell’energia perché tante nostre aziende sono “energivore”. Ma non bisogna lamentarsi: l’occupazione è in crescita,+2%. Se non siamo riusciti a fatturare di più è soprattutto perché non abbiamo reperito nuove figure da inserire nella nostra azienda. Per riqualificare e formare persone che magari provengono da altri settori serve tempo ed in più anche altri comparti sono in piena occupazione». Rolleri ha poi ribadito l’aspetto negativo del calo demografico della provincia di Piacenza: «Dobbiamo fare qualcosa per invertire questa tendenza, essere attrattivi per nuove aziende, aiutarle a svilupparsi. A Piacenza e provincia viviamo una situazione positiva malgrado la guerra e il Covid, che stanno indebolendo ancora adesso le nostre aziende. Ora si è aggiunta anche la crisi di Governo. Le tensioni esterne all’azienda non facilitano il nostro ruolo. C’è da dire però che una campagna elettorale, dunque un periodo di stallo, ad agosto non è una cosa negativa. Speriamo di trovarci a ottobre con un governo al pieno dei suoi poteri, che possa attuare le riforme di cui abbiamo bisogno, magari portando avanti quelle programmate dal governo Draghi. Non sono un grande problema per le nostre aziende le elezioni anticipate».
Sulla logistica: «Non è un male come alcuni pensano: ci sono esempi virtuosi e altri da migliorare. Siamo sulla strada di un miglioramento continuo. Tuttavia una parte pensa che sia necessario cacciare la logistica dal territorio piacentino. Ci faremmo un male incredibile. Se si pensa alle aziende del territorio, avendo la logistica a pochi passi riescono a consegnare prima i propri ordini. E questo vale tantissimo in termini di concorrenza. Abbiamo esempi virtuosi e dobbiamo riuscire a comunicarli».
Il direttore Luca Gruppi ha poi ricordato l’importanza di “invest in Piacenza”: «è un servizio che offre, in modo rapido ed efficace, una panoramica completa sulla disponibilità di aree ad uso produttivo nella provincia. Abbiamo migliorato il servizio su due aspetti innovativi importanti: grafica e contenuti. Sono presenti nel sistema solo le aree immediatamente fruibili, che sono tra le 20 e le 25. Aspettiamo che il Comune termini il Pug per avere un censimento aggiornato delle aree in disuso. In autunno partirà la promozione vera e propria e in primavera parteciperemo a una fiera europea sul marketing internazionale. Il 26 settembre, per offrire un deciso segnale delle potenzialità delle aree oggi abbandonate abbiamo deciso di tenere la 77° Assemblea pubblica di Confindustria Piacenza nell’area officine dell’ex Consorzio agrario provinciale in via Pennazzi».