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Economia

Convegno pomodoro: Pac, buon accordo e nel 2016 il pomodoro potrà avere piu’ aiuti

Rabboni: Psr al voto in Regione a luglio, soldi a reti come Pomorete, filiere e Oi. Fava: per la prima volta le regioni del nord si sono presentate unite a Roma con una proposta unica

Il pomodoro, nonostante tutto, avrà ancora un futuro. L’oro rosso piacentino è stato il protagonista oggi, 30 maggio, di un convegno che si è svolto al Campus agroalimentare e che ha visto la partecipazione dei due assessori regionali all’Agricoltura di Lombardia, Gianni Fava, ed Emilia Romagna, Tiberio Rabboni. L’incontro, organizzato da Pomorete e dal Distretto del pomodoro da industria del nord, al tavolo i presidenti rispettivamente Dario Squeri e Pier Luigi Ferrari, ha portato alla luce le trattative condotte dalle due Regioni alla Conferenza Stato Regioni e al “piccolo” aiuto accoppiato di 170 euro per ettaro (si era partiti da 300). In totale per il pomodoro ci saranno 11 milioni, sui 30 richiesti alla partenza poi scesi a 20. 

POSSIBILE REVISIONE DEGLI AIUTI L’intesa, però, ha stabilito la possibilità di una revisione nel 2016, sulla base dei prezzi di mercato e del ruolo di vantaggio di Spagna e Portogallo dove i costi dell’energia sono inferiori e dove i governi hanno già chiesto l’aiuto accoppiato: un vantaggio competitivo. Se i due Paesi cambieranno i contributi per ettaro, allora anche l’Italia dirà la sua.

PSR E RETI Ma buone notizie ci sono anche per l’Emilia. Rabboni ha annunciato che nel Psr «saranno centrali le reti, le filiere e le Oi (Organizzazioni interprofessionali)» e ha citato Pomorete, esempio di Rete del futuro che «potrà concorrere a bandi specifici». Rabboni ha annunciato anche che il Psr (Piano di sviluppo rurale) 2014-2020 è pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione. Entro luglio «ci auguriamo sia approvato per poi, se tutto andrà bene, avere l’approvazione definitiva a Bruxelles in autunno». Per Rabboni, l’accordo «è un punto di partenza importante, anche se ciò che è stato concordato non era ciò che avevamo chiesto».

Dopo una visita al museo della Civiltà contadina, all’interno della scuola accompagnati dalla preside Teresa Andena – una visita che ha affascinato gli assessori – il convegno, moderato dal vice preside Roberto Belli, ha preso il via.

IMG_2104-2UN BUON COMPROMESSO Squeri ha ringraziato «gli amici assessori per aver difeso con forza i prodotti della Pianura Padana e il comparto del pomodoro. Basti pensare che solo poche settimane fa pomodoro e zootecnia da latte erano fuori del tutto dalla possibilità di aiuti accoppiati. Nel compromesso raggiunto a Roma ci sono le premesse per modifiche future. Certo l’11% delle risorse destinate al pomodoro è poco, ma in futuro potranno aumentare». Per Squeri «questo è l’inizio e ci dà forza. Adesso avanti con le filiere integrate, perché nessuno si salva da solo».

Ferrari ha esordito affermando che «serve coesione. Un risultato c’è anche perché il Distretto aveva chiesto a Fava e a Rabboni di rappresentare le quattro regioni che sono nel Distretto, un’area che produce il 50% del pomodoro italiano».

Fava, dopo aver ricordato che non esistono divisioni politiche

quando si tratta di affrontare problemi concreti, ha evidenziato come «il ruolo del Nord non ha precedenti storici. Per la prima volta, il blocco del Nord si è recato a Roma con una compattezza tale, forti di una proposta tecnica e politica condivisa, che siamo usciti con una buona negoziazione. Nei prossimi mesi andranno affinati i dati tecnici per vedere nel 2016, con un’altra intesa, quali correttivi apportare». L’assessore ha ribadito il concetto che qui si è lavorato per agricoltori e industriali «mentre da altre parti si sono seguite le logiche del sindacato». Un tema su cui è intervenuto anche Rabboni: «Alcune regioni del Sud, pur avendo molte industrie, non hanno fatto proposte per il pomodoro».

EXPO D’accordo, infine, i due assessori su Expo 2015. Occorre muoversi e cercare di catturare i visitatori stimati in 20 milioni per portarli in queste terre – «non credo esistano sul pianeta posti così belli come le vostre colline» ha detto Fava – e bisogna farlo ancor prima che Expo cominci la sua campagna di comunicazione. Bisogna puntare sul territorio, sul terroir, e offrirlo con tutte le eccellenze che ci sono. Poi nel pacchetto si abbinerà anche Expo.

Al convegno hanno portato i saluti il sindaco Paolo Dosi, l’assessore provinciale all’Agricoltura Manuel Ghilardelli (che si è detto insoddisfatto del risultato romano), il persidente della Camera di commercio, Giuseppe Parenti e il presidente regionale di Confapindustria, Cristian Camisa.

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