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Economia

Coppa d’Oro: «Nell’anno del cibo italiano il territorio piacentino è un riferimento»

Premiati a Palazzo Gotico per l’edizione 2018 della Coppa d’Oro l’imprenditore Urbano Cairo, il manager sportivo Fabio Paratici e il fisico Lucio Rossi

Urbano Cairo presidente di Cairo Communication e RCS Mediagroup (e presidente del Torino Calcio), il fisico piacentino Lucio Rossi, capo progetto al Cern di Ginevra ed il direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici (originario di Borgonovo) sono i tre vincitori della Coppa d’oro, manifestazione organizzata dal Consorzio salumi Dop piacentini e CCIAA, giunta alla sua 11° edizione. Sono stati premiati nella splendida cornice di Palazzo Gotico, nell’ambito di un convegno dedicato al 2018, anno del cibo italiano.

Dopo i saluti di Roberto Belli per il Consorzio (presente il presidente Antonio Grossetti), sono seguiti quelli del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, di Alfredo Parietti presidente della CCIAA, della vicepresidente della Provincia Patrizia Calza e del Prefetto di Piacenza Maurizio Falco. «La coppa- ha chiosato Fabrizio Binacchi della Rai regionale, coordinatore del dibattito- è una mappa dei ricordi e delle emozioni, un “acceleratore piacentino” (parafrasando il fisico Rossi) di qualità, un concetto di diversificata accezione che si è cercato di declinare nel corso del convegno». Secondo Luigi Polizzi dirigente del Mipaf «l’anno del cibo è in tutti gli anni e per questo bisogna fare sistema con tutte le eccellenze del made in Italy, attivando azioni all’interno del territorio tramite i Consorzi che fanno rete con vigilanza e tutela. Sono molte le forme di collaborazione che possono dare il successo al nostro paese. Per esempio il Giro d’Italia è un’ottima occasione per far conoscere i prodotti ed il territorio».

Urbano Cairo ha detto che «il cibo traina la comunicazione». Ha ripercorso brevemente la sua recente scalata al gruppo Rcs dopo aver sfondato nel mondo dei periodici. «Sono entrato nel mondo dei quotidiani con la scalata al gruppo Rcs di due anni fa, era un passo che ambivo compiere, per entrare in un’azienda che perdeva moltissimo e che in poco tempo abbiamo ribaltato nei conti, cominciando a fare guadagni. E lo abbiamo fatto, mantenendo i livelli di occupazione, eliminando sprechi, senza escludere la qualità. L’eccellenza si fa con i dettagli».

Paolo Piacentini della Direzione generale del Turismo ha spiegato che «bisogna coniugare arte, cibo e turismo, quello “lento” che attraversa i territori e che punta alla qualità, prerogativa di cui non siamo troppo consapevoli». Antonio Civita Ceo di Panino Giusto Spa ha chiarito che «questo è il cibo del futuro; mangiare velocemente, ma in qualità; il panino italiano (la sua società fattura 35 milioni di Euro) è uno strumento straordinario per valorizzare le eccellenze. E la coppa è l’unica che si mangia da sola con il pane! Nonostante i dazi, le eccellenze vengono riconosciute e pagate; i nostri veri competitor sono i similari». «Abbiate sogni e curate i dettagli – è la sintesi dell’intervento di Fabio Paratici; si può unire qualità ed eccellenza e la Juve lo dimostra. I prodotti piacentini sono ben conosciuti a Torino e Donna Allegra Agnelli me li chiede ogni volta che devo venire a Piacenza, territorio a cui sono legatissimo».

«Cerchiamo di capire come è fatto il mondo - ha precisato Lucia Rossi; lo scienziato non è individualista, ma il nostro è uno sforzo comunitario. La coppa si mangia insieme e bisogna condividerla così come la scienza: il sapere va diviso e questo è un aspetto di convivialità che unisce fisica e cibo». Rossi ha sostenuto la necessità di valorizzare la tradizione perché «tutto ciò che di nuovo viene costruito dalla scienza, parte dalle esperienze del passato. Il bello ed il buono fanno parte di noi». Infine l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli: «In Emilia- Romagna si fa tutto e se si vince il particolarismo, siamo inarrestabili. La nostra agricoltura e tutta la filiera può competere solo con la qualità e questa è la strada maestra per il futuro che per mantenere e migliorare ulteriormente, ha bisogno sempre di nuove tecnologie; in questo la ricerca ha un ruolo essenziale, ma è sul territorio che dobbiamo costruire la reputazione».

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