rotate-mobile
Economia

La crisi si sente, ma non gridiamo all'emergenza

Piacenza è terza fra le province emiliane, nella classifica sui fallimenti messa a punto dal quotidiano economico finanziario Il Sole24Ore. Però, gli 88 fallimenti del 2008 (contro I 33 del 2007) registrati dal giornale, non sono in realtà dei dati assoluti

La crisi c'è e si sente, a Piacenza e provincia: ne sono la prova le oltre mille persone messe in cassa integrazione nell'ultimo mese, la ridotta capacità d'acquisto degli stipendi che spinge le associazioni di categoria a fare un nuovo “paniere alimentare” per agevolare la spesa delle famiglie. Però, lungi dal gridare all'emergenza, in città c'è ancora un margine di manovra, che bisogna sfruttare al più presto per evitare un aggravarsi della recessione.

Lo hanno ribadito anche i sindacati, convocati da Reggi ad un tavolo per mettere a punto strategie anticrisi. Abbiamo raggiunto al telefono Massimiliano Borotti, segretario provinciale Uil.

Al di là delle statistiche qual è la situazione reale?

I dati divulgati dal Sole24Ore, vanno rapportati al numero di aziende che ci sono nel territorio: questa del fallimento è una tendenza, ma nel complesso non siamo ancora a livelli di guardia. Però bisogna impegnarsi per trovare delle soluzioni.
All'origine della crisi c'è stato un giro di vite nell'accesso al credito agevolato

Da dove nasce il problema?

Credo che per buona parte sia da addebitarsi alla contrazione del credito da parte delle banche, anche se gli istituti di credito smentiscono questa “colpa”. Noi come sindacato abbiamo diversi riscontri di aziende in difficoltà con l'accesso al credito agevolato.

Come si sviluppa la crisi nella realtà imprenditoriale piacentina?

Le aziende più in difficoltà sono le piccole imprese: Piacenza è una realtà fatta di piccole aziende che hanno difficoltà a fare sistema. C'è una difficoltà a mettersi insieme, a fare delle cordate per raggiungere migliori obiettivi, ad esempio rispetto a Parma dove le realtà consortili sono più affermate.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La crisi si sente, ma non gridiamo all'emergenza

IlPiacenza è in caricamento