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Economia

Crisi: garantire a tutti i lavoratori lo stesso sistema di protezione sociale

Parla Massimiliano Borotti, segretario provinciale della Uil Piacenza. Di fronte alla crisi, tutti i lavoratori devono avere lo stesso sistema di protezione sociale. Non si combatte la crisi con politiche economiche tradizionali. E sui sindacati? Manca ancora una strategia comune

“Occorre assicurare a tutti i lavoratori lo stesso sistema di protezione sociale in questo momento di crisi” esordisce così Massimiliano Borotti, segretario provinciale Uil. La preoccupazione del sindacato è per quella consistente parte di lavoratori che non ha accesso agli ammortizzatori sociali e che, però, “non possono essere lasciate sole o abbandonate mentre rischiano di perdere il posto di lavoro”.

Otto miliardi di ammortizzatori sociali, quelli stanziati dal Governo che devono essere “estesi a tutti, anche se con modalità diverse. Tutti” continua Borotti “devono avere lo stesso sistema di protezione”. E il segretario Uil Piacenza invita ad incalzare il governo affinchè cambi marcia sulla politica economica.
  Non si può gestire una situazione di crisi economica con ritmi e tempi tradizionali  

Solo cambiando sistema sugli investimenti pubblici, sul finanziamento agli ammortizzatori sociali e sul sostegno alle imprese (che deve venire sostanzialmente dalle banche) si può combattere la crisi. Crisi che secondo gli esperti è ancora nel pieno del suo svolgimento.

Sulla strategia sindacale nel contrasto alla crisi, però, non c'è unità di vedute. Lo denuncia lo stesso Borotti: “Se dovessero chiedermi oggi se dopo essersi recentemente incontrati i vertici delle tre organizzazioni a livello nazionale, ci saranno iniziative comuni sulla crisi, risponderei che non dipende solo dalla Uil, non c'è una visione comune sulla crisi”. Poi riversa punta il dito sul Gianni Copelli (Cgil): “Sicuramente la posizione del segretario della Camera del Lavoro di Piacenza che considera l’esigenza di recuperare unità solo con la CISL non aiuta e certifica una distanza di vedute tra di lui e il lavoro unitario tra tutte e tre le strutture di categoria di parecchi settori che quotidianamente viene svolto”.
  È stato definito e reso operativo l’accordo Stato - Regioni sugli ammortizzatori sociali?  

Poi Borotti solleva gli interrogativi di rito, cui ancora si tenta di dare una risposta per risollevare il sistema Italia e con esso il sistema Piacenza. “Come e quanto si manifesta la crisi? Dove sono le situazioni più esposte? Quante risorse sono state programmate e, soprattutto, spese? Si è già verificato se sono sufficienti e se sono già state destinate, con interventi straordinari, alle realtà più in difficoltà? È stato definito e reso operativo l’accordo Stato - Regioni sugli ammortizzatori sociali”?

Infine, chiude con una, l'ennesima, domanda: “Prima di “dare i numeri” sarebbe opportuno dare queste risposte e, successivamente, fare una verifica seria ed oggettiva della situazione e, in caso di forti novità, essere pronti a riprogrammare l’attività e l’azione di governo nazionale e regionale. Crediamo che i lavoratori meritino un comportamento serio, realistico e utile a risolvere i gravi problemi che molti hanno. E’ chiedere troppo”?

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