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Dalla ricerca genetica nuovi strumenti per il benessere animale ma pure per la tutela dell’ambiente

L’Istituto di zootecnia dell’università cattolica di Piacenza fa scuola sull’agricoltura e sulla zootecnia sostenibile: organizza infatti, presso la"Residenza Gasparini”, dal 3 al 7 febbraio, una “winter school” riservata a studenti provenienti da tutto il mondo grazie anche alla disponibilità di borse di studio per dottorandi meritevoli

L’Istituto di zootecnia dell’università cattolica di Piacenza fa scuola sull’agricoltura e sulla zootecnia sostenibile: organizza infatti, presso la"Residenza Gasparini”, dal 3 al 7 febbraio, una “winter school” riservata a studenti provenienti da tutto il mondo grazie anche alla disponibilità di borse di studio per dottorandi meritevoli.

Come ha evidenziato il responsabile dell’iniziativa, il dott. Stefano Capomaccio, si tratta di un corso dove si alterneranno nell’insegnamento esperti di fama internazionale che tratteranno di problematiche concernenti l’efficienza alimentare, l’impatto ambientale, l'interazione tra i microrganismi dell'intestino, lo stress degli animali e le più moderne tecnologie di analisi dei dati.

Gli studenti saranno coinvolti anche in visite guidate presso aziende del territorio che sono in prima linea per un’agricoltura moderna e più attenta all’impatto ambientale delle produzioni zootecniche

Il progetto “GEN2PHEN”, guidato dal Prof. Ajmone Marsan -direttore dell’Istituto – si svolge in collaborazione con INNOVAGEN ed è finanziato dal MiPAAF, e da EAAP, associazione europea delle scienze animali. L'obiettivo generale di “GEN2PHEN” è di indagare la comprensione delle basi genetiche dell'efficienza alimentare, della tolleranza allo stress, dell’emissione di gas serra e della composizione del grasso nel latte.

Per raggiungere questi obiettivi la ricerca si avvale di biomarcatori individuati in letteratura e sullo studio di essi mediante moderne tecniche tese a comprendere le componenti genomiche, metagenomiche, trascrittomiche ed epigenomiche dei caratteri in esame. Gli obiettivi finali del progetto sono da un lato la migliore comprensione della biologia dei caratteri e dall’altro – spiega Capomaccio- l’ottimizzazione di biomarcatori come strumenti per la gestione degli allevamenti e dei programmi di selezione.

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