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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Vendemmia 2015: in regione si registra un aumento (+5,7%), a Piacenza un calo

Davide Frascari (Fedagri Emilia Romagna) e Ruenza Santandrea (comparto per Legacoop Agroalimentare): «In linea generale, in Romagna si è registrato un aumento, nonostante la flessione riscontrata nelle aree collinari di Cesena e Ravenna, mentre in Emilia la produzione ha mostrato una forte variabilità da una zona all'altra con diminuzioni a Piacenza, Reggio Emilia, Bologna e un incremento significativo a Modena»

Si attesta sui 7.500.000 quintali la produzione 2015 di uva ottenuta dai soci del comparto vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare dell'Emilia Romagna, che complessivamente rappresentano circa il 78% dell’intero raccolto regionale, stimato in 9,3 milioni di quintali (+3,9% sul 2014). Un dato, questo, che pone l'Emilia Romagna al secondo posto tra le regioni vitivinicole più importanti del nostro Paese dopo il Veneto.

«A fronte di un andamento produttivo con differenze anche notevoli tra le varie province della regione – sottolineano Davide Frascari, responsabile del settore vitivinicolo di Fedagri Emilia Romagna, e Ruenza Santandrea, responsabile del comparto per Legacoop Agroalimentare – il quantitativo di uva raccolto quest'anno risulta superiore di circa il 5,7% a quello del 2014, che si era collocato sui 7.100.000 quintali. In linea generale, in Romagna si è registrato un aumento, nonostante la flessione riscontrata nelle aree collinari di Cesena e Ravenna, mentre in Emilia la produzione ha mostrato una forte variabilità da una zona all'altra con diminuzioni a Piacenza, Reggio Emilia, Bologna e un incremento significativo a Modena».

«Analizzando la situazione nel dettaglio – dichiarano i responsabili del settore vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare – le cantine di  Piacenza registrano un calo del 5%, superando di poco i 118.500 quintali di uva, analogo a quello riscontrato in provincia di Bologna, con un raccolto che si attesta  sui 275.000 quintali (-5,81%). Segno meno anche a Reggio Emilia, dove la produzione ha superato di poco quota 1.700.000 quintali con una contrazione del 2,49% sull’anno precedente dovuta principalmente al calo delle uve Ancellotta».

Andamento opposto invece nelle altre province vitivinicole della regione che hanno registrato un aumento produttivo variabile dal 7,18% di Forlì-Cesena (dove sono stati ottenuti circa 550.000 quintali di uva) all’11,48% di Ravenna (oltre 2.170.000 quintali) fino al 16,3% di Modena, dove la produzione di uva ha superato 1.415.000 quintali.

«Se la produzione cambia da una zona all’altra per ciò che concerne le quantità – aggiungono Frascari e Santandrea – mostra invece una grande omogeneità sotto il profilo della qualità, che si presenta ottima in tutte le province dell’Emilia Romagna con uve sane, di minor acidità e maggiore gradazione alcoolica. L’andamento climatico favorevole ha infatti favorito la maturazione ed ha consentito di portare a termine positivamente la vendemmia».

«Il leggero incremento produttivo registrato quest’anno in Emilia Romagna – sottolineano i responsabili del settore vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare – si mostra sostanzialmente in linea con l’andamento nazionale dove, dalle uve raccolte nella campagna 2015, si dovrebbe ottenere una produzione complessiva di vino pari a 47 milioni di ettolitri (+8% sul 2014)».

In diminuzione invece la produzione vinicola attesa in Francia (46 milioni di ettolitri) e in Spagna (prevista sui 39-40 milioni di ettolitri).

«Nonostante gli elementi positivi ricordati – concludono Frascari e Santandrea – la campagna di commercializzazione del vino si apre all'insegna di qualche incertezza sulle quotazioni».

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