Decreto Cura Italia, sospesi a Piacenza i versamenti dell’Iva
Ricavi o compensi al di sotto dei 2 milioni. Il versamento, in 5 rate, entro il 31 maggio
C’è anche un punto specifico che riguarda Piacenza nel decreto Cura Italia (Dl 17 marzo n. 18), varato dal Governo e già operativo. La nostra provincia, insieme con quelle di Cremona, Lodi e Bergamo, godrà della sospensione dell’Iva, «a prescindere dal volume dei ricavi e compensi percepiti». Ne beneficeranno le «attività di impresa, arte o professione che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o operativa» in una delle quattro province.
Si prevede che «i versamenti sospesi a seguito di quanto previsto dal comma 2 e quelli sospesi per effetto del Dm 24 febbraio 2020 siano versati in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 ovvero in 5 rate mensili» a decorrere da maggio.
Per l’Iva, afferma il Governo del Decreto, «sono stati considerati tutti i soggetti con ammontare annuo di ricavi o compensi al di sotto del limite di 2 milioni di euro e per i settori di filiera e per i contribuenti aventi sede nelle province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza anche i restanti contribuenti (con ricavi superiori a 2 milioni di euro): per tali soggetti si stima un ammontare sospeso per il mese di marzo a titolo di versamenti Iva» pari a 3 miliardi e 248 milioni di euro.
In totale, annota il Decreto, si tratta di 3,9 miliardi e «non si acrivono effetti in termini di entrate atteso che la ripresa dei versamenti sospesi è prevista entro il corrente anno di bilancio».
La relazione tecnica dell’articolo 62 (Titolo III del decreto) inizia con la «sospensione dei versamenti tributari che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo, relativi a: i) ritenute alla fonte di cui agli articoli 23 e 24 del Dpr n. 600/73 e trattenute a titolo di addizionale regionale e comunale, effettuate dai sostituti d’imposta; ii) imposta sul valore aggiunto; iii) contributi previdenziali e assistenziali e premi per l’assicurazione obbligatoria».