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Direttiva nitrati, Garagnani (Confagricoltura): «L'Emilia Romagna sia promotrice di un nuovo percorso»

"Di fronte all’acuirsi della crisi del comparto zootecnico italiano, ci attendiamo che la Regione Emilia Romagna, nell’ambito dell’Autorità di bacino del fiume Po, si faccia promotrice di un nuovo percorso finalizzato ad una miglior applicazione del piano di azione della direttiva nitrati"

“Di fronte all’acuirsi della crisi del comparto zootecnico italiano, ci attendiamo che la Regione Emilia Romagna, nell’ambito dell’Autorità di bacino del fiume Po, si faccia promotrice di un nuovo percorso finalizzato ad una miglior applicazione del piano di azione della direttiva nitrati”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, commentando l’esito del tavolo sui nitrati tenutosi ieri con i ministri Martina e Galletti e le Regioni dal quale è emerso che, in base allo studio dell’ISPRA presentato il 28 gennaio, vi siano le condizioni per fare un ulteriore passo avanti verso una semplificazione degli adempimenti burocratici e tecnici per il settore zootecnico. “Nel contempo occorre operare a livello comunitario - ha proseguito Garagnani - anche tramite accordi con altri paesi, affinché questa direttiva, non priva di limiti e inefficienze, si trasformi in un “piano programmatico su obiettivi” dando così ai paesi membri la possibilità di programmare il raggiungimento dei parametri qualitativi delle acque in coerenza con le peculiarità territoriali”. “In Emilia Romagna, infatti, l’applicazione della direttiva nitrati si è rivelata eccessivamente penalizzante per gli allevatori, generando una migrazione di molte imprese del settore verso le regioni limitrofe. Non sono stati adottati – è l’opinione del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna – quegli accorgimenti di adattabilità e quelle attenzioni che la direttiva stessa consentiva e che l’avrebbero resa più conforme alle caratteristiche della nostra zootecnia”. “Il processo normativo nazionale sul tema direttiva nitrati è stato lungo e difficile. Ora auspichiamo – conclude Garagnani - che si proceda in tempi stretti all’emanazione del decreto digestato, che contiene alcune prime semplificazioni nella gestione degli effluenti zootecnici e regola l’utilizzazione agronomica del digestato, su cui a breve verrà fornito il parere della Commissione Europea e all’aggiornamento delle aree vulnerabili fin dalla prossima riunione ministeriale, calendarizzata per il mese di marzo dai ministri Martina e Galletti”. Ad avviso di Confagricoltura Emilia Romagna è indispensabile che la scadenza fissata nella riunione di ieri sia rispettata al fine di poter dare concretamente attuazione a quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni del 5 maggio 2011 che, in relazione ai risultati dello studio Ispra, prevede, attraverso la collaborazione dei ministeri competenti e delle regioni, l'aggiornamento delle zone vulnerabili e l'adeguamento dei programmi di azione. Confagricoltura sottolinea inoltre che è sempre più necessario aprire un confronto con l’Unione Europea per rivedere la direttiva nitrati attraverso una maggiore flessibilità delle disposizioni, che diano soprattutto la possibilità agli Stati Membri di stabilire i quantitativi di effluenti zootecnici, acque reflue e digestato utilizzabili per ettaro in relazione alle proprie realtà, superando le attuali rigide disposizioni che stanno mettendo in difficoltà l’interno comparto zootecnico.

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