Due convegni sulla produzione vinicola nel piacentino
Un punto sull'attuale situazione del settore vinicolo e un momento per mettere assieme le richieste di modifica al disciplinare del Consorzio vini doc piacentini. Il 5 febbario a Borgonovo e Cortemaggioe sono in programma due convegni sul vino
Il 5 febbraio, di mattina presso il Municipio di Borgonovo e nel pomeriggio a Cortemaggiore, la Coldiretti piacentina terrà 2 convegni dedicati al futuro della produzione vitivinicola nella provincia. I dibattiti, aperti a tutti gli associati e comunque fruibili anche dai consumatori, avranno un taglio formativo e saranno diretti a fare il punto della situazione, anche alla luce dell' attuale crisi economica che colpisce il settore nazionale del vino.
In tale senso, il mantenimento, il potenziamento e lo sviluppo della competitività sul mercato rappresentano dei nodi cruciali ai quali fare particolare attenzione. Altro elemento di discussione saranno le proposte di modifica da introdurre al disciplinare del Consorzio dei vini piacentini, per poter rendere maggiormente flessibile e funzionale alla commercializzazione la produzione locale.
Ecco alcuni punti che i produttori della Coldiretti intendono dibattere in tale prospettiva. Innanzitutto il chiarimento del concetto di Riserva, per i vini che abbiano 2 anni di invecchiamento. Poi l'adozione di bottiglie di diversa forma per il Gutturnio fermo e per quello frizzante, così da consentirne una più rapida identificazione da parte del consumatore.
Ma non basta: introduzione del tappo al silicone in luogo di quello di sughero, quest'ultimo da conservare solo per i prodotti della Riserva,
come in uso già da tempo anche in altre province, nonchè la possibilità di commercializzare il prodotto nelle damigiane. Ulteriore questione sul tappeto, la produzione di vini bianchi che possa condurre alla nascita di uno spumante doc piacentino.
Tutte le proposte che emergeranno dalla discussione nei 2 convegni, verranno successivamente formalizzate come richieste di modifica al disciplinare del Consorzio vini doc piacentini.
In tale senso, il mantenimento, il potenziamento e lo sviluppo della competitività sul mercato rappresentano dei nodi cruciali ai quali fare particolare attenzione. Altro elemento di discussione saranno le proposte di modifica da introdurre al disciplinare del Consorzio dei vini piacentini, per poter rendere maggiormente flessibile e funzionale alla commercializzazione la produzione locale.
Ecco alcuni punti che i produttori della Coldiretti intendono dibattere in tale prospettiva. Innanzitutto il chiarimento del concetto di Riserva, per i vini che abbiano 2 anni di invecchiamento. Poi l'adozione di bottiglie di diversa forma per il Gutturnio fermo e per quello frizzante, così da consentirne una più rapida identificazione da parte del consumatore.
Ma non basta: introduzione del tappo al silicone in luogo di quello di sughero, quest'ultimo da conservare solo per i prodotti della Riserva,
come in uso già da tempo anche in altre province, nonchè la possibilità di commercializzare il prodotto nelle damigiane. Ulteriore questione sul tappeto, la produzione di vini bianchi che possa condurre alla nascita di uno spumante doc piacentino.
Tutte le proposte che emergeranno dalla discussione nei 2 convegni, verranno successivamente formalizzate come richieste di modifica al disciplinare del Consorzio vini doc piacentini.