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Economia

Economia piacentina, ci sono piccoli segnali di ripresa

Presentati in Confindustria i dati congiunturali relativi al secondo semestre 2014

La situazione economica lentamente mostra confortanti sintomi di ripresa dopo anni di congiuntura, aumenta il fatturato, soprattutto quello verso l’estero, cresce l’occupazione ma continuano a calare gli investimenti, nonostante le agevolazioni, la maggior disponibilità di credito ed il Jobs Act. «Ma - come ha sottolineato il presidente di Confindustria Piacenza nel commento ai dati predisposti dal dottor Luca Groppi - bisogna dare maggiori certezze agli imprenditori ed in questo verso è solo la buona politica che può fare la differenza». Conferenza- stampa presso la sede gli industriali piacentini in via 4° novembre per presentare le cifre dell’indagine congiunturale relativa al secondo semestre 2014 ed effettuata su un campione di aziende manifatturiere del territorio (3 miliardi di fatturato) per complessivi 9mila addetti.

«Il vento é cambiato?". Con questo sottotitolo si è voluto evidenziare, fin dall’incipit della relazione, che i dati emersi sono in gran parte positivi “grazie anche- ha precisato Bolzoni- ad una situazione globalmente favorevole, caratterizzata da una sensibile diminuzione del petrolio, con il denaro, grazie anche all’azione della BCE, più disponibile a tassi vantaggiosi; il dollaro che si è rivalutato ed il Jobs Act ha creato migliori premesse per il mercato del lavoro». Dalle cifre emerge nella manifattura il fatturato è aumentato del 4,33 per cento (4,63 per il comparto alimentare, 5,59 nella meccanica e 7,17 nelle industrie varie, un dato negativo del meno 3,96 per cento riguarda solo i materiali edili), con un significativo 13,01 per cento sui mercati esteri. “E’ dunque- ha ribadito Bolzoni- ancora una volta l’export a trainare l’economia, con un più 33,17 per cento nella manifattura (13,66 per cento nell’alimentare, 51,98 nella meccanica).   

Positivo l’incremento dello 0,54 per cento nell’occupazione, con alimentare e industrie varie di segno positivo (più 0,8 e più 1,2 rispettivamente), mentre prosegue la congiuntura negativa per gli investimenti con un meno 6,41 per cento (annuo) rispetto al 2013. Interessante secondo Bolzoni anche il dato di incremento degli attivi, 1,73 per cento, il che significa una diminuzione della cassa integrazione. Il direttore Cesare Betti in questo quadro un poco più sereno rispetto al passato, non ha risparmiato critiche a chi si oppone a nuove iniziative imprenditoriali sul territorio.

Ha citato diversi significativi casi dall’ex scuola Enel, al cantiere per il parcheggio in Piazza Cittadella, all’esempio eclatante della Buzzi a Vernasca. «Dopo che è stato tutto approvato, nascono i comitati che vogliono bloccare; emblematica la Buzzi: è stato chiesto di utilizzare un nuovo combustibile e dopo due conferenze sui servizi e un processo di accurato screening condiviso da tutti gli amministratori locali, è nato pure qui un comitato e i sindaci che avevano approvato tutto quanto, hanno deciso di rimettere di nuovo tutto in discussione.

Altro caso emblematico: il centro commerciale in via Conciliazione, osteggiato dalle categorie. Ci si preoccupa- ha commentato Betti- dell’occupazione che si perde, ma non possiamo metter in discussione tutte le iniziative che si propongono di crearla». «Le aziende – ha chiosato poi Bolzoni - devono rispettare le leggi, ma oltre a queste non devono essere posti altri vincoli, altrimenti non ci sono investimenti. Occorre pertanto la buona politica per concretizzare sempre meglio il trend favorevole, offrendo agli imprenditori certezze e non inutile burocrazia».

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