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Economia, trend positivo per industria ma arretrano commercio al dettaglio e artigianato

L'indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere della provincia di Piacenza evidenzia anche nel 2 trimestre del 2015 andamenti tendenziali positivi per le imprese del comparto industria. E’ negativo invece il trend riferito dalle imprese dei settori dell’artigianato e del commercio al dettaglio

Sono disponibili i risultati dell’indagine sulla congiuntura nell’industria manifatturiera nel 2 trimestre 2015. La rilevazione viene svolta da Unioncamere nazionale e regionale per conto delle Camere di commercio e mette in evidenza l’evoluzione dei principali indicatori economici.

L’indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere della provincia di Piacenza evidenzia anche nel 2 trimestre del 2015 andamenti tendenziali positivi per le imprese del comparto industria. Gli indicatori economici presi in esame sembrano confermare i timidi segnali di ripresa che erano emersi nei primi mesi dell’anno. E’ negativo invece il trend riferito dalle imprese dei settori dell’artigianato e del commercio al dettaglio che fa segnare un nuovo arretramento.

Industria 

Il comparto dell’ industria manifatturiera nel periodo aprile-giugno 2015 ha riscontrato un incremento della produzione del 3,2% rispetto allo stesso trimestre del 2014 in continuità con l’andamento positivo già segnalato nel primo trimestre. Anche il fatturato e gli ordini sono risultati più consistenti ed hanno evidenziato aumenti rispettivamente del  3,1% e del 2,4% in termini tendenziali. Particolarmente positive le dinamiche segnalate dalle imprese che operano sui mercati esteri che registrano consistenti incrementi  sia per il fatturato (+4,6%) che per gli ordinativi esteri (+7,4%).  Pure nei quesiti sulle aspettative a breve termine gli imprenditori del settore industriale hanno espresso valutazioni positive, con prospettiva di ulteriore crescita per il 27,1% delle imprese intervistate e di stabilità per il 48,7%.

Artigianato

E’ negativo invece il trend segnalato dalle imprese del comparto dell’artigianato che nel periodo aprile-giugno dichiarano cali per i principali indicatori presi in esame:  produzione (-2,1%) fatturato (-2,2%) e ordini (-2,3%). Si distinguono in positivo solo gli ordinativi ed il fatturato estero che evidenziano una crescita rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Il portafoglio ordini complessivo garantisce un periodo di produzione pari a 5,5 settimane ed il grado di utilizzo degli impianti si attesta soltanto al 64,4 % della capacità produttiva massima.

Costruzioni

Rallenta nel contesto provinciale la ripresa del settore delle costruzioni che - nel secondo trimestre dell’anno - fa segnare un modesto incremento del volume d’affari, pari allo 0,5% (era risultato del +2,2% nei primi tre mesi dell’anno). Decisamente migliore il trend registrato in ambito regionale,  con un aumento del 2,1% che risulta in sintonia con gli esiti già rilevati nel primo scorcio d’anno. Appaiono improntate ad una  sostanziale stabilità  le valutazioni  degli imprenditori edili piacentini intervistati, infatti oltre il 90% delle imprese considera il volume d’affari stabile rispetto allo stesso periodo del 2014. In ambito regionale si evidenzia una quota pari al 25% delle imprese che riscontra un aumento del proprio volume d’affari, in contrapposizione ad una quota del 18,7% che ne verifica un calo.

Commercio al dettaglio

Nuova flessione per le vendite al dettaglio che nel secondo trimestre accusano un calo sia in ambito locale che regionale, con una riduzione percentuale  del -1,4% per Piacenza e del -0,6% per l’Emilia Romagna. Non trovano conferma dunque i timidi segnali di ripresa che si erano registrati nei primi tre mesi dell’anno e anche le valutazioni espresse dai commercianti sull’andamento delle vendite risultano negativo sia in termini congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente, con la denuncia di un calo delle vendite per il 28% degli intervistati, sia in termini tendenziali, ovvero rispetto allo scorso anno, con minori vendite per il 40% degli esercenti. Le aspettative espresse dagli intervistati per il trimestre successivo sono di vendite stabili per il 57% delle imprese, mentre solo il 27% si attende un aumento ed il 16% ne attende una riduzione.

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