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Venerdì, 29 Marzo 2024
Botta e risposta

«Ecco perché non si può parlare di emergenza occupazionale alla Cra San Giuseppe»

Il Gruppo Edos replica alla Cisl circa la presunta emergenza occupazionale di Cra Casa San Giuseppe

Il Gruppo Edos, ente gestore di 17 residenze per anziani in Italia, tra cui Cra Casa San Giuseppe di Piacenza, dopo aver appreso quanto diffuso a mezzo stampa dalla Cisl in merito alla presunta emergenza occupazionale della propria struttura piacentina, diffonde la propria replica, «rispondendo punto per punto alla sigla sindacale, annoverando fatti concreti, verificati e verificabili».

 «E’ ampiamente dimostrato come il settore socio-sanitario non sia esente dal fenomeno di dimissioni di massa che interessa oramai da due anni i paesi industrializzati. Nel caso di specie, l’esodo è iniziato con il reclutamento da parte della pubblica amministrazione ed ha finito per trasformarsi, anche a causa della carenza nazionale di operatori qualificati in una vera e propria “caccia” all’operatore, sia esso infermiere che operatore socio-sanitario (come ha denunciato la Fnopi, nell’agosto 2022, che ha evidenziato come in Italia vi sia una carenza di 70.000 infermieri – in Ilsole24ore, 31.8.2022 “Introvabili, sottopagati e con poca carriera: emergenza infermieri, ne mancano 70mila”). Questo andamento è noto agli addetti del settore, datori di lavoro e associazioni datoriali e sindacali. Ma questo non è solo da attribuire a questi fattori. In generale, dopo un periodo di stallo nel 2020, il mercato del lavoro italiano (e quello piacentino non fa eccezione) ha ricominciato a muoversi a fine 2021 per proseguire nel 2022. A tal proposito, sicuramente interessante è la lettura del numero di luglio della rivista on line Piacenza lavoro economia e società luglio 2022, curata dall’Osservatorio economico provinciale dove si può leggere – a pagina 54 – come La crescita delle posizioni dipendenti, misurata dai saldi attivazioni-cessazioni, è stata significativa e costante nel 2021, e nel quarto trimestre, al netto dei fenomeni di stagionalità è stata la più significativa dell’anno (814 unità in più). Ciò nonostante, il risultato conseguito dal mercato del lavoro locale nell’anno (2.184 posizioni dipendenti in più secondo le nuove stime) è complessivamente inferiore a quella del 2020 (2.956 posizioni dipendenti in più)».

L’Azienda prosegue con un focus sulla struttura piacentina:

«Questa problematica del mercato del lavoro degli operatori del settore socio-sanitario privato, non interessa quindi unicamente CRA Casa San Giuseppe: tant’è che ad ogni dimissione stanno facendo seguito altrettante assunzioni di lavoratori che provengono da altre realtà produttive e che si sono dimessi per scegliere CRA Casa San Giuseppe per la propria nuova occupazione. E non si tratta di ex dipendenti del Gruppo Edos, ma di persone provenienti da realtà competitors, a differenza di quanto affermato dalla ex dipendente della struttura che, non facendo parte della Direzione di Struttura, non era nella posizione di conoscere minimamente i canali di reclutamento del nuovo personale. È chiaro che ogni datore di lavoro si interroga per ogni dimissione del proprio personale, fosse anche una sola e lo sta facendo anche ora, trovando tuttavia ben altre ragioni rispetto ad un clima aziendale deteriorato come qualcuno – esterno alla struttura – afferma».

In merito alle dimissioni avvenute presso CRA Casa San Giuseppe, il Gruppo specifica:

“Per dovere di cronaca, le 9 dimissioni di personale del Gruppo Edos che si sono avute da settembre a metà dicembre 2022 (già note alla struttura), hanno quale motivazione una scelta personale o professionale di miglioramento della propria posizione: c’è chi ha scelto un lavoro più vicino a casa, chi un’opportunità di carriera che presso la struttura non era possibile o chi ha trovato un trattamento economico migliore in realtà diverse che applicano CCNL differenti da quello di settore applicato da un’azienda privata, quale Edos. Specularmente avranno probabilmente fatto i lavoratori che si sono dimessi dai competitors per accettare le proposte fatte dalla Direzione di struttura di Casa San Giuseppe».

Dalla sede di Firenze arriva un approfondimento – doveroso – anche in risposta alla critica alla qualità di servizio e all’organizzazione dei turni. «Quello che ci preme sottolineare è che l’avvicendarsi del personale tuttavia non ha mai messo mai in discussione la qualità del servizio: l’organico della struttura è sempre stato conforme agli standard di legge; la disponibilità della Direzione di Struttura verso i lavoratori sempre dimostrabile, nei cambi turno, nell’assegnazione di turni specifici per esigenze personali, nella trasparente condivisione e approvazione degli stessi lavoratori durante le riunioni periodiche del personale. Anche nei momenti più difficili non sono mai stati imposti turni complessi; è sempre stata richiesta la disponibilità ma senza imposizione alcuna. Di ogni decisione, discussa e approvata dal personale, resta traccia scritta sotto forma di verbali di riunione, a disposizione del personale e altresì delle rappresentanze sindacali aziendali».

L’Azienda prosegue manifestando la sua perplessità sulla concretezza del comunicato diffuso da Cisl:

«Può essere che una dimissione fosse anche animata da una mancata condivisione con le linee aziendali, che comunque non sono quelle di CRA Casa San Giuseppe ma del Gruppo Edos, perché i valori della società sono comuni a tutte le strutture, ben 17 in Italia. Ci spiace che ne sia nato un “caso giornalistico”, ma soprattutto lo troviamo ingiustificato, anche perché a fronte di questa corsa alla notizia, in realtà nessun contatto diretto è stato fatto dalla CISL FP di Piacenza nei confronti della Direzione di Struttura di CRA Casa San Giuseppe. Ci si è basati su numeri di per sé importanti ma percentualmente, rispetto al totale dei dipendenti, non così significativi, nonché sul malcontento espresso da una singola dipendente, senza preoccuparsi di approfondire. Peraltro, i contenuti di quanto da noi dichiarato sono comprovati e comprovabili: tutte le strutture del Gruppo Edos pubblicano su schermo e sul portale interno i turni, con aggiornamenti quotidiani e ogni dipendente (ivi inclusi i rappresentanti sindacali aziendali) possono stamparli o inviarseli via mail. Se ci si fosse preoccupati di accertarsi dell’effettiva organizzazione della struttura, si sarebbe notato che mediamente in struttura vi sono dai 6 agli 8 lavoratori nel turno notturno, incluse le prestazioni in libera professione, numerose e preziose per CRA Casa San Giuseppe, come per tutte le altre realtà come la nostra, per sopperire a carenze temporanee di organico con personale specializzato. Quindi come evidente, non si può parlare di un solo operatore per turno come si è letto nel comunicato diffuso da Cisl».

In merito alla questione premi aziendali, contestati dal sindacato, l’Azienda fa sapere quanto segue:

«Confermiamo che la Direzione Generale del Gruppo Edos non ha dato risposta positiva rispetto alla richiesta di premi, legati per lo più alla presenza, chiesti a gran voce dal sindacato, ma tale scelta tiene conto del fatto che quanto si sta cercando di fare faticosamente da oltre 3 anni è di puntare alla sostenibilità della struttura e del gruppo piuttosto che premiare pochi lavoratori. La fine della pandemia come la conoscevamo ha lasciato enormi costi da colmare e certo il recente rincaro delle fonti energetiche, per strutture come le nostre che devono garantire temperature miti 24 ore su 24 tutto l’anno non ha aiutato. Tuttavia, CRA Casa San Giuseppe e il Gruppo Edos, non hanno licenziato per motivi economici neanche un dipendente negli ultimi 2 anni e il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato fatto unicamente per gli addetti al centro diurno, per poi essere ricollocati appena possibile nella stessa struttura. Questi sono aspetti fondamentali che non sono stati presi in considerazione e/o che ci si è guardati bene dal far sapere, ma che invece sono segno della grande attenzione che il Gruppo riserva ai propri dipendenti e del grande impegno che sta mettendo per garantire lavoro e continuità assistenziale agli ospiti».

«Non solo: la Direzione Generale - nel settembre 2020 -  ha deciso di anticipare di oltre 8 mesi la liquidazione delle ore di flessibilità (banca ore) rispetto ai termini fissati dal CCNL applicato dal Gruppo Edos proprio per dare un aiuto concreto al personale e da allora la liquida mensilmente, a differenza di quanto previsto dal CCNL che prevede invece una liquidazione sei mesi dopo l’anno di maturazione. E questo sforzo finanziario l’ha fatto proprio per premiare i dipendenti, subito, e a prescindere da parametri di presenza o produttività, come invece avviene per i premi aziendali. Nel 2020 ha introdotto inoltre - per tutti gli operatori operanti in nuclei Covid – una diaria integrativa rispetto alle retribuzioni fissate da CCNL proprio a sostengo di chi, con il proprio lavoro, ha garantito l’assistenza e la cura agli ospiti della struttura in un periodo così difficile. Ma anche questi interventi non sono stati minimamente menzionati né se ne é tenuto conto nella valutazione complessiva».

L’Azienda conclude trovando ingiustificato l’atteggiamento di Cisl:

«Onestamente non condividiamo né comprendiamo questo attacco ingiustificato rivolto alla CRA Casa San Giuseppe nonché l’accanimento da parte dell’unica sigla sindacale che ha ritenuto di sferrare un attacco di tale portata. Non ci interessa alimentare un battage mediatico sul tema. Ma è giusto esporre la nostra posizione e i fatti concreti, verificati e verificabili, Peraltro sottolineiamo che la Direzione Aziendale – per il tramite dei propri referenti incaricati – si è sempre dimostrata disponibile al confronto con le parti sociali e ha dato risposte chiare e verificate. E intende continuare su questa linea, come ha sempre fatto».

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