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Economia

Emergenza idrica: le province del Po fanno sistema

E' il fiume più grande d'Italia, la più grande risorsa idrica del Paese. È il Po, ieri al centro del discorso del presidente Boiardi al Forum mondiale sull'Acqua. Le 13 province della “valle del Fiume Po”, Piacenza compresa, sono pronte a fare sistema, ha detto Boiardi. Il bacino è uno dei perni della nostra economia

Le tredici province del Po sono pronte a fare sistema, per non disperdere le poche risorse che abbiamo a disposizione. Ha parlato così il presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi al Forum mondiale sull'Acqua in programma questi giorni a Istanbul. Ieri, nel suo intervento, Boiardi ha sottolineato come “la gestione delle risorse idriche resta uno dei problemi più importanti per l’umanità”.

Tutto è legato all'acqua: “la sanità, la sicurezza alimentare, lo sviluppo economico, l’utilizzo del suolo e la preservazione degli ecosistemi. Per quanto riguarda il sistema Italia, il Po si rivela la risorsa idrica fondamentale: “è la più grande risorsa idrica del Paese” ha precisato Boiardi. Attraversa geograficamente l’area economicamente più dinamica del sud Europa, abitata da 16 milioni di cittadini.
  Rivedere l'uso effettivo delle risorse adottando una nuova strategia di pianificazione territoriale  

Un'area che ospita l’agricoltura più moderna e produttiva, su cui gravitano i principali distretti industriali e che è oramai attraversata da una sofisticata e fitta rete di servizi  più importante del sud Europa. Fra l’altro, il corso del fiume coincide con una delle grandi direttrici strategiche della logistica europea.

Un fiume, insomma, che vale tanto oro quanto pesa. Tanto che a fine 2007 il Cipe – comitato interministeriale per la programmazione economica, ha deciso di finanziare con 180 milioni di euro  il progetto “Valle del Fiume Po”, cui appartengono, consorziate, 13 province fra cui Piacenza.

Il progetto “Valle del fiume Po”, ha spiegato Giuseppe Bortone, direttore generale della difesa del suolo dell’Emilia Romagna, “integra azioni mirate alla qualità dell’acqua, al riassetto idraulico, alla fruizione delle risorse ambientali e storico culturali e al turismo fluviale”. Già, perchè “anche in un paese con abbondanti risorse idriche come il Nord Italia, il problema della fornitura di acqua nella quantità necessaria e nella qualità è per noi una delle sfide maggiori dei prossimi anni” ha dichiarato Bortone.

I problemi che affliggono le aree del Po non sono da poco: ritiro delle acque sotterranee, diminuzione della portata del fiume, inondazioni causate dall'irregolarità delle precipitazioni. Problemi che vanno affrontati e arginati, è il caso di dire, se si vuole continuare a sfruttare bene la ricchezza del bacino idrico più grande d'Italia. E per adottare un'azione di sviluppo sostenibile, bisogna rivedere l'uso effettivo delle risorse adottando una nuova strategia di pianificazione territoriale.
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