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Emilia Romagna, si attenua il calo dei consumi, ma chiudono le imprese

Le vendite diminuiscono del 3,0 per cento nel quarto trimestre. Pesante flessione per lo specializzato alimentare. Nel 2014, vendite in calo del 3,2 per cento. Anche iper, super e grandi magazzini sentono la crisi. Le imprese attive diminuiscono dell’1,0 per cento, come nel 2012. Il consumatore non ri-orienta i consumi, li taglia

Si attenua, ma resta ampia, la contrazione delle vendite a prezzi correnti, dal -3,8 al -3,0 per cento nel quarto trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna.

L’anno 2014 si chiude con una flessione delle vendite del 3,2 per cento, più contenuta rispetto al 5,7 per cento del 2013. A livello nazionale, la situazione resta più difficile: -3,8 per cento nel trimestre e -4,2 per cento nel 2014. Queste indicazioni emergono dall’indaginecongiunturale sul commercio al dettaglio realizzata in collaborazione tra Camere di commercio, Unioncamere Emilia-Romagna eUnioncamere italiana.

Le tipologie del dettaglio La crisi grava sul dettaglio specializzato. Si allevia la pesante tendenza per quello in prodotti alimentari (-5,2 per cento), ma prosegue per lo specializzato non alimentare (-3,0 per cento). Per ipermercati, supermercati e grandi magazzini solo una lieve flessione (-0,6 per cento). Il quadro è lo stesso per l’intero 2014, ma la riduzione delle vendite degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini ha toccato l’1,0 per cento. Riorientate le abitudini di spesa verso le grandi strutture non specializzate, il consumatore ora taglia decisamente i consumi.

La dimensione delle imprese L’andamento delle vendite è correlato con la dimensione aziendale. La flessione è stata nuovamente pesante (-4,7 per cento) per la piccola distribuzione (da 1 a 5 addetti), ampia (-3,0 per cento) per quella media (da 6 a 19 addetti) e lieve (-0,6 per cento) per le imprese di maggiore dimensione (da 20 addetti in poi). In ragione d’anno i cali hanno la stessa ampiezza, solo le vendite delle imprese di maggiore dimensione (da 20 addetti in poi) accusano un più sensibile -1,0 per cento.

Il registro delle imprese

A fine trimestre erano attive 47.283 imprese del dettaglio, l’1,0 per cento in meno (469 unità) rispetto a un anno prima, un calo ampio come quello del 2012. Crescono rapidamente le società di capitale (+4,3 per cento). Crisi della domanda e restrizione del credito gravano sulle società di persone (-253 unità) e sulle ditte individuali (-379 unità).

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