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Economia

Epifani a Piacenza: “Guardare alle tante miniere del Cile di casa nostra”

Dalla crisi, al governo, passando per la disoccupazione, il precariato e la vicenda Fiat: i trentacinque minuti d'intervento di Guglielmo Epifani di fronte ai delegati piacentini

Trentacinque minuti di intervento conclusi sulle note di "Bella Ciao". Così ieri Guglielmo Epifani ha riscaldato e nobilitato la platea dei delegati della Cgil piacentina.

UN GOVERNO CHE GALLEGGIA - Il segretario della Cgil ha parlato di un Governo che ha "galleggiato sulla crisi", che l'ha negata e che ora non ha messo in campo risorse sia per rifinanziare gli ammortizzatori sociali sia per lo sviluppo. Ha parlato del rapporto deficit/pil aumentano in modo vertiginoso: "Sono felici che il Pil salirà dell'1%, ma è sceso del 7% in due anni".

I GIOVANI PIACENTINI - Prima di Epifani hanno parlato diversi lavoratori piacentini, molti dei quali giovani. Il leader della Cgil, riferendosi a loro, ha spiegato: "Ascoltando l'intervento dei nostri giovani e pensando all'anno tribolato che avete avuto, ho pensato quanto sia importante voltare pagina attraverso i giovani. E lo dico qui nella più antica camera del lavoro d'Italia che tra poco compierà 120 anni: è vostra la Camera del Lavoro, portatela avanti, rinnovate quei valori che sono segno distintivo della nostra grande Cgil".

CARCERI
- "Oggi qui a Piacenza abbiamo ascoltato la voce e abbiamo visto i volti della crisi. Il problema delle carceri cui faceva riferimento un compagno prima, è un problema di cui parliamo poco, nonostante sia uno dei segni - avere le carceri in buone condizioni per chi ci lavora e per chi ci è detenuto - che è uno dei segni su cui si basa civiltà di un Paese".

MARCHIONNE - "Se ci chiedono di lavorare di più lo possiamo anche fare, ma non si può chiederlo e non tenere conto di ciò che si produce. Ecco, questo è lo schema di di Marchionne: non dice nulla su cosa vuol produrre, come lo vuol produrre ma vuole a priori che si lavori di più. Vedete, siamo dietro alla Germania, per esempio, non perché lavoriamo di meno ma perché lavoriamo di più: la Germania investe sulla qualità dei prodotti, sulla ricerca e sullo sviluppo".

I MINATORI CILENI - "Dalla miniera cilena stanno uscendo le persone, tutto si sta concludendo bene, il mondo ha guardato con apprensione a quello che è successo: negli anni scorsi ho visitato una miniera nelle Marche dove dei nostri lavoratori si calarono due mesi volontariamente per non chiuderla. Quando uscirono restarno tre-quattro mesi in ospedale. Dal Cile ci arriva una storia molto bella, ma così come tutti hanno guardato là, con la stessa forza devono guardare alle tante "miniere del Cile" che abbiamo in casa nostra".

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