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Economia

Expo: arriva frutta Emilia Romagna per invertire il trend

In 15 anni in Regione 21mila ettari in meno: abbattuto 1 albero su 4

Cogliere l’occasione dell’Expo per rilanciare la frutta, uno dei prodotti principe dell’Emilia Romagna, che però rischia di sparire. È quanto si propone Coldiretti Emilia Romagna che, mentre sta per partire la campagna della frutta estiva, dall’8 al 14 giugno porterà prodotti e produttori di eccellenza dell’Emilia Romagna per farli conoscere e apprezzare ai visitatori della rassegna mondiale di Milano, con un accento particolare proprio sulla frutta che da sempre caratterizza la campagna e le tavole della regione, ma che in questo inizio di terzo millennio rischia di sparire

Secondo elaborazioni Coldiretti sui dati dell’Osservatorio Agroalimentare, dal 2000 ad oggi sono scomparsi 21 mila ettari di pesche, nettarine, pere, mele, ciliegie. La superficie coltivata a frutta – comunica Coldiretti – è passata da 86 mila a 65 mila ettari, il 24,4 per cento in meno di quindici anni fa. Nel “frutteto” Emilia Romagna, bandiera della dieta mediterranea, è stata in pratica abbattuta una pianta su quattro, un dato – secondo Coldiretti – che cambierà anche il panorama, la fisionomia e l’ambiente delle campagne dove non ci sono più gli alberi.

A determinare la scomparsa delle piante da frutto – commenta Coldiretti Emilia Romagna – è stato il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che non riescono più a coprire neanche i costi di produzione. Il taglio maggiore – sottolinea Coldiretti – ha interessato le pesche (–51,5%), le mele (–43,5%), le nettarine (–32,8%), le pere (–27,3%), le ciliegie (–26,7%).

“Il disboscamento delle campagne italiane – spiega il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – è il risultato di una vera invasione di frutta straniera con le importazioni che negli ultimi 15 anni sono aumentate in Italia del 37 per cento ed hanno quasi raggiunto i 2,1 miliardi di chili ma anche di un progressiva riduzione dei consumi da parte delle famiglie”.

Il 2014, complice il maltempo e l’embargo russo, è stato l’anno peggiore di questo inizio millennio per la frutta emiliano romagnola: la produzione lorda vendibile regionale è crollata del 10 per cento, con punte del –23 per cento delle pere e del –24 per cento per le pesche. Secondo il presidente regionale di Coldiretti, Mauro Tonello, “Si tratta di un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori. Occorre perciò intervenire – ha proseguito Tonello –  per promuovere i consumi sul mercato interno e per sostenere le esportazioni, che in quantità sono rimaste pressoché le stesse di quindici anni fa. Ci sono infatti segnali positivi di ripresa dell’economia che non vanno sottovalutati, come l’inversione di tendenza nei consumi di frutta in Italia del 4 per cento nella grande distribuzione organizzata nel primo trimestre del 2015, che non si registrava dall’inizio della crisi, mentre opportunità possono venire anche dall’estero per il tasso di cambio favorevole. Serve però – ha concluso Tonello – anche rimuovere gli ostacoli strutturali che determinano uno svantaggio competitivo per le nostre imprese, con regole armonizzate sulle importazioni dall’estero dove spesso vengono utilizzati prodotti chimici vietati in Italia, controlli qualitativi più stringenti anche sulla reale provenienza della frutta in vendita”.

Dal canto suo Coldiretti Emilia Romagna da lunedì 8 a domenica 14 giugno sarà impegnata  in una azione di promozione della frutta italiana nel Padiglione Coldiretti all’Expo (all’inizio del cardo sud), Oltre all’esposizione della frutta tipica della nostra regione, ogni giorno ci sarà il “Frutta party”, occasione per tutti i visitatori di degustare la frutta di stagione preparata in molteplici modi, dagli spiedini, alla macedonia, all’insalata di frutta.

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