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Il Consorzio Piacenza Alimentare incontra la facoltà di Economia

Una vera e propria "lectio magistralis" quella svolta dal professore Daniele Fornari docente di marketing della Facoltà di Economia, nell'incontro con i soci del Consorzio Piacenza Alimentare, dopo il precedente svoltosi all'Arp di Gariga con i docenti della Facoltà di Agraria

Una vera e propria "lectio magistralis" quella svolta dal professore Daniele Fornari docente di marketing della Facoltà di Economia, nell’incontro con i soci del Consorzio Piacenza Alimentare, dopo il precedente svoltosi all’Arp di Gariga con i docenti della Facoltà di Agraria

“Nel futuro avremo a che fare con un consumatore razionale, attento, preparato ed aggiornato e di ciò la commercializzazione deve tener conto, unitamente al fatto che i prodotti territoriali sono sempre più appetiti e trainanti e questo favorisce la nostra Provincia che ne è particolarmente ricca”.

Una vera e propria “lectio magistralis” quella svolta dal prof. Daniele Fornari docente di marketing della Facoltà di Economia, nell’incontro con i soci del Consorzio Piacenza Alimentare, dopo il precedente svoltosi all’Arp di Gariga con i docenti della Facoltà di Agraria; “nella prospettiva di una sinergia- ha spiegato il Presidente Sante Ludovico- con un polo universitario all’avanguardia nelle ricerche multidisciplinari in campo agro-alimentare. In quest’ottica il Consorzio- ha precisato- può elaborare con l’Università progetti strategici collettivi finalizzati alla promozione  delle nostre eccellenze locali soprattutto sui mercati esteri, rafforzando il senso di appartenenza dei soci del Consorzio ad un sistema territoriale caratterizzato da elevati standard qualitativi e produttivi ed anche, in caso di necessità, predisporre per le singole aziende progetti collegati a particolari problematiche imprenditoriali”.

“Oggi- ha spiegato Fornari- sono cambiati i criteri di valutazione dei consumatori che privilegiano qualità, salute, gusto, varietà, scelte, benessere e sicurezza, con Cina ed India che insieme rappresentano il 45% di un mercato mondiale che ama i prodotti italiani, dove la domanda supera l’offerta e quindi sale il valore della produzione.

In quei paesi caratterizzati da pronta solvibilità, c’è lo sbocco futuro dei vostri prodotti, perché quelli del territorio piacentino concentrano in sé le prerogative che richiedono i consumatori. Bisogna però far percepire e poi comprendere, i valori che distinguono i prodotti tipici da quelli dell’internazionalizzazione”.

Intanto secondo Fornari, per valorizzare l’esperienza consortile, bisogna tener conto dei profondi cambiamenti in atto, caratterizzati da accentuata discontinuità rispetto al passato, dove sono mutati i modelli di consumo e quelli di distribuzione, per i quali bisogna trovare opportune sinergie tra piccole e medie imprese.

“Oggi- ha precisato Fornari- la qualità è un pre-requisito, un concetto interpretato in modo diverso dal consumatore e che va perciò trasferito nelle proprie politiche commerciali. Cambiano stili e prodotti alimentari ed è necessario sapersi uniformare in una distribuzione dove la G.D.O rappresenta oltre il 75% delle vendite. Sono cambiate pertanto le regole negoziali ed a queste bisogna adeguare le strategie commerciali.

Per i consumatori il paradigma essenziale è la fiducia, vogliono essere assicurati che si tratta di un buon acquisto. Nel passato erano fedeli alle stesse marche, oggi amano cambiare, comprese le categorie di  prodotti, fanno confronti, in un travaso dalle marche internazionali a quelle dei  prodotti tipici locali. Sono molto più razionali, si muovono in modo attento e mirato tra gli scaffali, trascorrono più tempo all’interno del supermercato, mentre trascurano sempre più i messaggi pubblicitari della televisione. Il volantino promozionale ha sostituito la lista della spesa. Non a caso anche le grandi marche vi sono presenti. Di tutto ciò bisogna necessariamente tener conto ed in quest’ottica i prodotti piacentini hanno ottime potenzialità”.

Infine un messaggio a favore dei giovani:”Per affrontare la crisi ci vogliono idee nuove e loro le hanno. Non possiamo continuare a fare le stesse cose per sempre e loro sono i consumatori di domani. Dobbiamo saperli seguire cogliendo in modo giusto istanze e suggerimenti”.

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