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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

«Farmaci, con la liberalizzazione della Fascia C risparmi fino a 53 euro a famiglia»

"Liberalizziamoci" rilancia la raccolta firme per chiedere la liberalizzazione della vendita dei farmaci di Fascia C con ricetta

«Quali sarebbero i risparmi per le famiglie se i medicinali di Fascia C con ricetta fossero venduti anche nelle parafarmacie?  A dieci anni dal decreto Bersani, che ha liberalizzato la vendita di farmaci di automedicazione, la commercializzazione dei medicinali di Fascia C con obbligo di prescrizione resta monopolio delle farmacie, e gli italiani continuano a spendere per questi prodotti circa 3 miliardi all’anno, in media 180 euro a famiglia. Se l’acquisto di queste specialità – antinfiammatori, antidolorifici, ansiolitici, anticoncezionali, per citare le categorie più comuni – passasse anche per il canale parafarmacia, come già avviene per Sop e Otc, si otterrebbe un risparmio annuo che va dai 450 agli 890 milioni di euro». Si legge in una nota di "Liberalizziamoci".

«Ogni famiglia potrebbe quindi risparmiare da 27 a 53,45 euro all’anno, ma la somma – lo sanno bene gli interessati - sarebbe ben più alta per quelle famiglie in cui vivono anziani, malati cronici, bambini, che più spesso fanno ricorso ai medicinali di fascia C con ricetta. Parliamo, nel caso dei bambini, di colliri, pomate antistaminiche, gocce per il mal d’orecchio, prodotti per l’aerosol o sciroppi per la tosse, medicinali contro il mal di pancia o mal di stomaco. Per citare solo un caso, un comune prodotto contro il mal d’orecchio, che oggi in  farmacia costa sui 15 euro, potrebbe essere acquistato con un risparmio rispamio medio del 16,75%, vale a dire a circa 12 euro, e lo stesso vale per tanti altri medicinali (cfr. tabelle allegate). Per il consumatore, a cambiare, sarebbe solo il prezzo, visto che si tratta di medicinali che possono essere comprati solo dietro prescrizione medica, e che anche in parafarmacia sarebbero dispensati da un farmacista abilitato. Il Disegno di legge sulla Concorrenza (A.S. 2085 Ddl Guidi), attualmente in Parlamento, contiene un capitolo sull’apertura del mercato farmacie, ma non fa cenno alla liberalizzazione della vendita dei medicinali. Fino a oggi le Camere hanno respinto i numerosi emendamenti che proponevano l’estensione della vendita fuori dalle farmacie dei farmaci di Fascia C con ricetta. Il testo attende di essere approvato in Senato, prima di un ulteriore passaggio alla Camera. Per i cittadini è il momento di far sentire la propria voce, partecipando alla petizione sul sito Liberalizziamoci.it, che ha già raccolto circa 167mila firme».

QUATTRO RAGIONI PER FIRMARE

I farmaci di Fascia C con ricetta sono più costosi di quelli Sop e Otc: I medicinalì con obbligo di prescrizione (C-Op) non rimborsabili costano in media 12,1 euro a confezione,il 45,7%in più (3,8 euro) di Sop e Otc, dove hanno un prezzo medio di 8,3 euro[2]. Molti dei più comuni farmaci C-Op, hanno un prezzo che supera i 10 euro. La pillola anticoncezionale Yasmin, per esempio, costa 16,15 euro per confezione: l’assunzione di questo medicinale per un anno ha un costo finale 193,80 euro. Un tubo di crema Gentalyn Beta 14,85 euro, 2 compresse di Viagra 21,50 euro.

Una completa liberalizzazione della Fascia C avrebbe un effetto calmierante generale:  L’ingresso delle parafarmacie nel mercato farmaceutico ha avuto l’effetto di contenere i prezzi dei medicinali di automedicazione anche nel canale farmacia, che detiene l’88,2% del mercato. L’associazione dei consumatori Altroconsumo, che ha monitorato i prezzi di una settantina tra i più diffusi farmaci Sop e Otc tra il 2005 e il 2013 nel canale farmacia, ha rilevato che in questo arco di tempo i prezzi sono saliti del 12%, un incremento di tre volte inferiore a quello registrato negli otto anni precedenti la riforma Bersani, quando era stato del 35%. Se le dinamiche di concorrenza si allargassero a tutta la fascia C, potremmo godere dell’effetto calmiere su un mercato da 5,5 miliardi.

Oggi le farmacie fanno sconti solo se “obbligate”: Il Decreto legge Salva Italia (Dl 201 del 6 dicembre 2011, convertito nella Legge 214 del 22 dicembre 2011) ha concesso alle farmacie la possibilità di praticare sconti anche su medicinali di Fascia C con obbligo di prescrizione, ma pochissimi mettono in pratica questa opzione. Una recente indagine di Altroconsumo ha mostrato che su 100 farmacie campione di 10 capoluoghi italiani solo una ha applicato uno sconto (l’8%) sull’acquisto di due farmaci C-Op.

La liberalizzazione di Sop e Otc in dieci anni ha creato vantaggi evidenti per i cittadini:  L’ingresso sul mercato di nuovi attori ha permesso ai cittadini di risparmiare in media fino al 15% sui prodotti più venduti, senza rinunciare alla sicurezza. Assosalute calcola che oggi il prezzo medio dei medicinali già “liberalizzati” è di 8,3 euro in farmacia, ma scende a 7,6 euro (circa l’8,5% in meno) in parafarmacia, e a 6,2 euro (il 25% in meno) nelle parafarmacie della Gdo. A dispensare questi medicinali, va ribadito, sono farmacisti laureati e abilitati alla professione

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