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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

La Fondazione di Piacenza e Vigevano dice "Basta!" e risponde a Giglio

Il Consiglio d'Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano dice "Basta!" e con un comunicato risponde a Sergio Giglio, imprenditore che fa parte del consiglio generale, che il 7 febbraio è intervenuto sul caso

Caso Mps, la Fondazione risponde a Sergio Giglio con un comunicato che riportiamo integralmente di seguito:

«Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano dice basta! Il “documento anonimo” che, nelle scorse settimane, è circolato su alcuni tavoli istituzionali piacentini, senza intestazione né firma (e che, a parole, veniva attribuito a Mediobanca) e il cui contenuto riguardava l’esame della situazione finanziaria della Fondazione sulla base del bilancio 2011, ha ora, finalmente, una paternità come emerge dal documento redatto da Sergio Giglio, e pubblicato dal quotidiano Libertà (e dagli altri quotidiani di Piacenza ndr) del 7 febbraio».

«Innanzitutto il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano si domanda come mai Sergio Giglio, prima di commissionare un’analisi con l’ausilio di esperti, non abbia ritenuto di rivolgersi apertamente e trasparentemente alla Fondazione stessa per ottenere tutte le delucidazioni da lui legittimamente ritenute necessarie. Senonchè Giglio non era interessato a chiarire la situazione (peraltro limpida e pubblica; basta leggere la documentazione che è sul sito della Fondazione stessa) ma si predisponeva solo a sollevare un polverone che ha finalità che non sono certo quelle dell’interesse della Fondazione».

«Occorre, quindi, entrare nel merito delle osservazioni contenute nei documenti.

1. TITOLI IMMOBILIZZATI: I titoli di debito che la Fondazione ha immobilizzato sono rappresentati prevalentemente da obbligazioni strutturate. Questa tipologia di obbligazioni sono titoli a capitale garantito, con profilo cedolare stabile nel tempo e iscritte in bilancio a valore storico di acquisizione, in linea con quanto stabilito dall’atto di indirizzo del Ministero del Tesoro del 19/04/2001 articolo 5 commi 1 e 3. Le obbligazioni strutturate presenti al 31/12/2011 nel portafoglio presentano le seguenti caratteristiche: capitale garantito a scadenza e rating degli emittenti equivalente a quello dei titoli di stato italiani o superiore; cedola fissa o variabile, in questo ultimo caso con adeguato limite minimo garantito; duration elevata. Inoltre la dichiarata eccessiva indisponibilità del patrimonio della Fondazione (si citano 195 milioni di titoli di debito immobilizzati) è un’affermazione inesatta in quanto il patrimonio della Fondazione è di 390 milioni di euro e, quindi , i 195 milioni di titoli immobilizzati rappresentano il 50% del patrimonio stesso. I valori delle immobilizzazioni presenti nei bilanci di altre Fondazioni oscillano tra il 70 e il 90%.

2. NECESSITA’ DI SMOBILIZZI, MINUSVALENZE, LIQUIDITA’: la Fondazione, per la sua caratteristica di investitore istituzionale, ha necessità di investire e valutare gli investimenti con l’ottica del medio – lungo termine, al fine di preservare il patrimonio e garantire le risorse necessarie a svolgere al meglio l’attività istituzionale in un’ottica intergenerazionale. Quindi l’ottica degli investimenti è quella di stabilizzare il rendimento atteso del portafoglio nel lungo periodo, coerentemente con gli obiettivi di salvaguardarlo dagli aspetti inflattivi e permettendo, d’altro canto, apporti di rendimenti in linea con i flussi erogativi dell’Ente. L’esercizio inoltre di calcolo di potenziali minusvalenze implicite, di distanza cioè dei prezzi contabili dai prezzi di mercato, è teorico là dove è proprio la facoltà contabile dell’Ente, a riguardo autorizzata dal Ministero delle Finanze Direzione del Tesoro, a permettere la sostenibilità degli investimenti nel medio periodo, tenendola lontana dalla ciclicità e volatilità dei mercati. Occorre inoltre considerare che a scadenza i titoli rimborsano il loro pieno valore ed è quindi inefficiente sottoporre il patrimonio a valutazioni di mercato quando oggetto di tale valutazione sono investimenti strategici destinati a restare nel patrimonio della Fondazione. La prassi qui descritta è del resto tipica anche di altri investitori istituzionali quali Assicurazioni ed Enti Previdenziali. La sostenibilità di importanti e strategici progetti per il territorio deve essere garantita dai redditi generati dalla gestione del patrimonio in quanto, operando smobilizzi del patrimonio, si andrebbe ad intaccare la permanenza in vita della Fondazione stessa. In ogni caso la liquidità di cui dispone la Fondazione è adeguata per far fronte ad eventi imprevisti e imprevedibili, non sono necessari smobilizzi e, la paventata minusvalenza di 100 milioni è un’affermazione totalmente priva di fondamento.

3. SWAP SU TITOLO FRESH MONTE PASCHI SIENA, CONTRATTI FORWARD E POLIZZA DI CAPITALIZZAZIONE: per quanto riguarda il titolo Fresh la Fondazione ribadisce di non averlo mai acquisito e pertanto di non aver sostenuto al riguardo nessun esborso finanziario. Conferma altresì di aver impostato un’azione legale contro JPM e la società di consulenza Prometeia, con la quale ha chiuso ogni rapporto, prima che emergessero le attuali complessità giudiziarie legate al MPS. Sul tema, la Fondazione è fiduciosa di trarre ragione dall’ istanza giudiziaria e di non sopportare così esborsi economici o minusvalenze. I contratti derivati Forward Unicredit e Intesa SanPaolo (di iniziali 40 milioni circa) conclusi con Deutsche Bank nel 2008, furono consigliati dal consulente Prometeia; si proponevano l’obiettivo di incrementare la redditività annuale della gestione. Al riguardo, la Fondazione specifica che il contratto forward su azioni Intesa Sanpaolo è stato chiuso, senza perdite, nel 2012 mentre quello ancora in corso su azioni Unicredit è oggetto di trattativa per essere risolto, senza perdite, in poche settimane. Ad oggi il derivato Forward figura contabilizzato nel bilancio della Fondazione per 19,4 milioni di euro (contro gli originali 40 milioni). Infine la polizza di capitalizzazione stipulata con Lombard Assurance è stata sottoscritta, a condizioni di mercato, conferendo titoli, già di proprietà della Fondazione, al fine di enfatizzare efficienza, modalità di gestione e protezione del patrimonio. Con la soluzione è stata tra l’altro ottimizzata la leva fiscale.Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione ribadisce, al riguardo, che non è mai stato accesso alcun finanziamento con Lombard Assurance e non comprende per quali motivi dovrebbe essere stato attivato un debito in tal senso.

4. FABBISOGNO FINANZIARIO DI 50 MILIONI: come sopra detto, la Fondazione dispone di liquidità (e assets facilmente liquidabili senza subire perdite) per far fronte a eventi imprevisti e/o imprevedibili. Occorre altresì considerare che la Fondazione redige, annualmente, il piano programmatico per le attività dei successivi tre anni e, in tutti i documenti redatti e approvati dal Ministero delle Finanze Direzione del Tesoro (organo di vigilanza della Fondazione) non sono mai emerse tensioni finanziarie connesse a mancanza di liquidità. Alla luce di quanto sopra ampiamente illustrato cosa emerge? E’ opinione del Consiglio di Amministrazione di essere in presenza di un’aggressione, scandalosa e irresponsabile, volta, per finalità personali, a screditare la Fondazione che ha sempre operato per il bene del territorio, con l’obiettivo di impadronirsi di un’istituzione che appartiene alla comunità piacentina e vigevanese. Gettare discredito senza motivazioni attendibili danneggia l’Istituzione, la comunità piacentina e vigevanese e l’operato di un Consiglio d’Amministrazione che ha sempre agito all’unanimità dei suoi componenti con la prudenza che il ruolo richiedeva. Ora, strumentalmente e al termine del mandato, in occasione dei rinnovi degli Organi Statutari vengono sollevate polemiche speciose e inconsistenti. Il Consiglio d’Amministrazione, nel ribadire che la Fondazione dispone di adeguata liquidità a favore del territorio per far fronte anche a eventi imprevisti e imprevedibili, attende fiducioso e con pieno diritto il responso che, ai fatti lamentati, darà l’Autorità Giudiziaria a tutela della Fondazione».

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