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Economia

«Formazione continua e capacità comunicativa: ecco la chiave per essere un buon consulente finanziario»

Lo ha evidenziato il manager e talent scout Alberto Baldovin, responsabile del Progetto Millenials e membro del Comitato Consultivo Strategico di Azimut

«Per essere un buon consulente finanziario due elementi sono fondamentali: una formazione permanente ed una buona capacità comunicativa». Lo ha evidenziato il manager e talent scout Alberto Baldovin, responsabile del Progetto Millenials e membro del Comitato Consultivo Strategico di Azimut che è intervenuto in streaming nell’ambito dei “Financial Spritz”, incontri promossi dalla laurea magistrale in Banking e Consulting della facoltà di Economia e Giurisprudenza,  dal centro di ricerca BANKS - Banking School and Research e dal Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali DISES dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il professor Stefano Maonferrà ha ricordato che uno dei momenti didattici della laurea Magistrale (con lui era presente il prof. Andrea Lippi) è l’incontro con chi è già inserito nel mondo del lavoro per far comprendere agli allievi quali sono i profili e le peculiarità tecniche che sono maggiormente apprezzate dalle aziende.

Baldovin ha ripercorso la sua carriera iniziata 24 anni fa «senza capitali iniziali, un po’ per caso e dopo diverse esperienze in importanti gruppi bancari internazionali, gruppi nei quali le decisioni strategiche da applicare sui territori non sono mai tempestive, proprio per le dimensioni dei gruppi stessi», è approdato ad Azimut, una struttura manageriale. Si è occupato dello scudo fiscale in Svizzera, poi in Lombardia e Piemonte ed infine del progetto Millennians.

In pratica Azimut da anni si è fatto promotore per favorire la crescita e il successo dei giovani talenti, realizzato proprio attraverso il progetto Millennials dedicato ai consulenti finanziari sotto i 35 anni di età, con l’intento di scoprire, lanciare e far crescere talenti nella consapevolezza che sono le nuove generazioni ad avere in mano le basi del futuro.

«L’età media dei consulenti finanziari- ha detto Baldovin- è in Italia di 54 anni; bisogna quindi pianificare un passaggio generazionale e far crescere risorse e consulenti. Qui i datori di lavoro sono i clienti che devono capire l’importanza dei cambiamenti; bisogna affiancare i giovani ai senior perché i rapporti sono molto importanti e si costruiscono nel tempo. Bisogna- ha ribadito- sapere bene di cosa si sta parlando, che cosa è il core businnes  dell’attività. I cambiamenti saranno sempre più veloci e quindi è essenziale adattarvisi. Bisogna sapere bene chi è il cliente finale che va trattato bene. In questo ambito la formazione è fondamentale; non bisogna mai smettere di aggiornarsi perché i cambiamenti dei mercati sono rapidi. Saper vendere è l’arte della comunicazione: non basta essere preparati, bisogna comunicarlo. Per questo è necessario “allenarsi molto”, provare, non dare mai nulla per scontato ed essere concentrati perché si continua a crescere con la voglia di imparare». Il manager ha poi risposto alle numerose domande poste dagli allievi.

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