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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Formazione e prodotti a basso impatto ambientale per assicurare redditivita rispettando l’ambiente

Il convegno al Palazzo dell’Agricoltura organizzato dal Consorzio Fitosanitario di Piacenza

Il PAN, ovvero il Piano d’azione nazionale per definire obiettivi, misure, modalità e tempi per ridurre i rischi e gli impatti dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari su salute umana, ambiente e biodiversità e per promuove lo sviluppo e l'introduzione della difesa integrata e biologica: un argomento di straordinaria attualità che è stato oggetto di un incontro oggi presso la Sala “G.Bertonazzi” al Palazzo dell’Agricoltura, organizzato dal Consorzio Fitosanitario di Piacenza in collaborazione con il Servizio Piccole Filiere e con il supporto tecnico organizzativo alle produzioni agricole della Provincia di Piacenza. Per l’occasione, presentati dal Direttore Bruno Chiusa (ed il tecnico Ruggero Colla), sono intervenuti Tiziano Galassi e Floriano Mazzini del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna.

Com’è noto, la nuova Pac imporrà l’adozione di buone pratiche per la diffusione della lotta integrata direttamente collegate a criteri di premialità. Per questo, di fronte a numerosi operatori del settore e funzionari della Provincia, sono stati esaminati gli aggiornamenti dei disciplinari di produzioni integrata per il 2014 ed il recepimento della direttiva sull’ uso sostenibile dei prodotti fitosanitari ed il P.A.N.

La direttiva 2009/128/CE istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi; riguarda i fitosanitari e non, i biocidi, il principio di precauzione armonizzato con le politiche di sviluppo rurale (condizionalità e regimi di sostegno) e con l’Organizzazione comune dei mercati (OCM). Sono quindi interessati alla normativa i Ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali, dell’Ambiente e quello della Salute, nonché le Regioni e le Province autonome. Per questo devono provvedere alla programmazione, all'attuazione, al coordinamento e al monitoraggio delle misure previste dal decreto, avvalendosi di un Consiglio tecnico-scientifico. Concerne la direttiva per l’uso sostenibile prevista dal Piano d’azione nazionale, la Formazione per utilizzatori professionali, distributori e consulenti, il Controllo delle irroratrici, la Tutela delle acque e di aree specifiche, le Misure per la manipolazione e stoccaggio dei PF, dei loro contenitori e delle rimanenze, la Difesa integrata e agricoltura biologica. Una materia dunque particolarmente complessa che sarà approvata a breve ed aggiornata almeno ogni 5 anni.

Si punta molto sulla formazione con l’obiettivo di accrescere le conoscenze di utilizzatori, distributori e consulenti, con corsi o iniziative di aggiornamento per novità tecniche e normative. Riguarderanno  le persone che utilizzano i prodotti fitosanitari nel corso di un'attività professionale, compresi gli operatori e i tecnici, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo sia in altri settori.

Inoltre i distributori ed i consulenti. “In questo senso- ha precisato Mazzini- l’Italia può contare già dal ’68 su una precisa normativa; ora il patentino serve per tutti i prodotti ad uso professionale ed è previsto il patentino per chiunque li utilizzi”.

Per la tutela dell’ambiente acquatico e acqua potabile le misure comprendono: la preferenza all'uso di prodotti fitosanitari che non sono classificati pericolosi per l'ambiente acquatico e che non contengono le sostanze pericolose prioritarie; la preferenza alle tecniche di applicazione più efficienti, il ricorso a misure di mitigazione dei rischi di inquinamento da deriva, drenaggio e ruscellamento, le aree di rispetto non trattate e la riduzione, per quanto possibile, o eliminazione dell'applicazione dei prodotti fitosanitari sulle o lungo le strade, le linee ferroviarie, le superfici molto permeabili o altre infrastrutture in prossimità di acque superficiali o sotterranee, oppure su superfici impermeabilizzate che presentano un rischio elevato di dilavamento nelle acque superficiali o nei sistemi fognari.

Divieti specifici per zone classificate a bosco e ad esse assimilate ed aree a particolare destinazione funzionale (es. viali tagliafuoco, zone di rispetto di elettrodotti).

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