Fusione con Iride, nulla osta dall'assemblea Enìa
Ieri a Parma l'assemblea straordinaria dei soci Enìa per deliberare sull'aggregazione con Iride. La nuova multiutility avrebbe un fatturato annuo da 3,6 miliardi. Presenti i rappresentanti di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Nulla osta alla fusione con il 9.9% dei voti
Via libera alla fusione con la multiutility liguro - piemontese Iride. Lo ha stabilito l'assemblea straordinaria dei socie Enìa, riunita ieri a Parma. Voto quasi unanime: il nulla osta, è stato ottenuto con il 9.9% dei voti. In contemporanea, a Torino, assemblea dei soci di Iride per deliberare sull'aggregazione.
Per Enìa, erano presenti 85 soci in rappresentanza di oltre il 59% del capitale. Presenti i sindaci di Reggio Emilia Graziano Del Rio e di Parma Pietro Vignali, mentre per Piacenza c'era l'assessore Annamaria Fellegara. I tre comuni insieme rappresentano oltre il 44% delle azioni (Dati Ansa).
Se la fusione, in merito alla quale i mesi scorsi c'erano state frizioni e rinvii, dovesse andare a buon fine, si darebbe vita alla seconda multiutility italiana per dimensione, con 3,6 miliardi di fatturato e 151 milioni di utile netto.
Il presidente Enìa Andrea Allodi, come riporta l'Ansa, ha sottolineato prima dell'approvazione "L'importanza della aggregazione che vede nascere la prima utility italiana per la cogenerazione e il teleriscaldamento con una forte presenza nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e nel gas. Una chiara impostazione multibusiness che è il vero valore dell'operazione".
L'ufficializzazione dell'aggregazione dovrebbe essere prevista per il mese di giugno.
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Per Enìa, erano presenti 85 soci in rappresentanza di oltre il 59% del capitale. Presenti i sindaci di Reggio Emilia Graziano Del Rio e di Parma Pietro Vignali, mentre per Piacenza c'era l'assessore Annamaria Fellegara. I tre comuni insieme rappresentano oltre il 44% delle azioni (Dati Ansa).
Se la fusione, in merito alla quale i mesi scorsi c'erano state frizioni e rinvii, dovesse andare a buon fine, si darebbe vita alla seconda multiutility italiana per dimensione, con 3,6 miliardi di fatturato e 151 milioni di utile netto.
Il presidente Enìa Andrea Allodi, come riporta l'Ansa, ha sottolineato prima dell'approvazione "L'importanza della aggregazione che vede nascere la prima utility italiana per la cogenerazione e il teleriscaldamento con una forte presenza nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e nel gas. Una chiara impostazione multibusiness che è il vero valore dell'operazione".
L'ufficializzazione dell'aggregazione dovrebbe essere prevista per il mese di giugno.