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Gli incontri

Gasparini a tu per tu con gli associati di Confagricoltura

Diverse le tematiche affrontate negli incontri sul territorio di Confagricoltura Piacenza, con focus sulle specifiche esigenze delle zone. Le mattinate, che sino ad ora hanno visto ben otto appuntamenti con record di presenze, si chiuderanno il 12 gennaio a Fiorenzuola. Di particolare soddisfazione la calorosa accoglienza a Pianello, per la prima volta sede di riunione.

Gli incontri hanno visto le relazioni della responsabile dei servizi tecnici Susanna Franzini, della consulente fiscale Michela Filippi, della responsabile del Servizio Paghe e Sindacale Ilaria Rosa e del vicedirettore Raffaello Rossi. Sempre presenti anche il direttore Marco Casagrande e la responsabile della comunicazione Elena Gherardi. Ai segretari di zona Alessandro Zanrei, Marco Piacentini, Enrica Cabrini e Paolo Messa il compito, ciascuno per il proprio territorio, di condurre le mattinate. Le conclusioni di tutti gli appuntamenti sono state affidate al presidente Filippo Gasparini che ha messo in fila i nessi dell'azione sindacale con gli adempimenti amministrativi e le regolamentazioni del settore. «Grazie agli uffici perché, come emerge, il carico degli adempimenti è pesante e la gestione complessa. A livello sindacale abbiamo più tavoli su cui stiamo lavorando. La lettura generale è che l'agricoltura è iperguidata da tempo: attraverso gli aiuti si guida la gestione delle aziende dimenticando di guidare i mercati. Non abbiamo più libertà di scelta nei processi. C'è chi si cala in questo meccanismo con un'organizzazione verticistica che si incardina in certi meccanismi, con centralismo nelle decisioni. C'è chi come noi cerca di affermare i valori dei territori, ma rivendicando la libertà e l'interesse delle aziende agricole assume una posizione minoritaria, quantomeno rispetto alla politica generalista. Sarebbe ora che dalla nostra cultura emergessero le priorità vere, invece vengono posti vincoli alla produttività. Nella Pac non c'è una norma di sviluppo e le aziende sono limitate nella loro possibilità di creare ricchezza. Questo deprime le nuove generazioni. Le aziende chiudono e prima o poi mancheranno i prodotti. È un paese schizofrenico che asfalta la terra che invece è un bene scarso. Non potete non vederci dietro un disegno. Perché demonizzare l'agricoltura e gli allevamenti, se non perché c'è un disegno che ci vede succubi di lobby e grandi gruppi industriali che hanno come riferimento la cultura e l'economia del nord Europa? Oggi con il sistema di aiuti si distorce l'attività delle imprese a favore dell'impostazione ambientalista e del pensiero dominante».

Non poteva mancare un riferimento alla gestione della risorsa idrica. «La vostra attenzione oggi è giustamente sul confezionamento della nuova Pac – ha detto Gasparini – sul costo del l'irrigazione. Sul tema “acqua” dobbiamo dire che il consorzio di bonifica è comunque riuscito a garantire l'acqua, ma c'è un costo bolletta che rincara. Il dibattito sull'uso della riserva idrica delle dighe che c'è stato e il suo uso plurimo: riserva idropotabile, fonte di energia idroelettrica, risorsa ai fini irrigui, ne decreta il valore. Ma abbiamo un approccio ideologico di importazione europea per cui le dighe hanno importanza enorme, ma non se ne riconosce il valore e non si costruiscono. Non c'è spazio per dighe e infrastrutture strategiche nel Pnrr che dovrebbe essere un super piano di sviluppo. Il Pnrr presenta misure che non portano sviluppo, come la piantumazione delle rive del Po. Inneggiando alla sostenibilità si è perso equilibrio e anche ragionevolezza. Così è anche nella Pac: misure che imbrigliano la produttività delle aziende, un impianto che si è totalmente dimenticato dei mercati».

Territorialità e mercati internazionali, un connubio riuscito per molte aziende vitivinicole e il presidente degli agricoltori non ha mancato di sottolinearlo in occasione degli appuntamenti a Lugagnano, Ponte dell’olio e Pianello. «Sono qui per ascoltare le vostre richieste e le vostre opinioni. Siamo in collina, terra di vino. Voi raccontate una storia interessantissima fatta di varietà e di ricchezze, avete la capacità di penetrare i mercati lontani parlando del legame unico del vostro prodotto con il nostro territorio. Di questo vi siamo grati. Abbiamo cantine meravigliose con la loro storia e i loro prodotti. Siamo orgogliosi e allo stesso tempo a disposizione per rafforzare ulteriormente il settore».

Ancora sui mercati, in occasione dell’incontro a Piacenza Gasparini ha ribadito: «Dobbiamo rafforzare i sistemi per andare sul mercato a determinare i prezzi dei nostri prodotti». A Monticelli ha sottolineato: «La Pac storicamente ha stabilizzato i prezzi e migliorato l'accesso al cibo, poi la svolta ambientalista ha determinato il legame degli aiuti a tante condizioni che oggi si tramuta in uno slalom per poter produrre, al punto che l'imprenditore non ha più l'egida sulla sua azienda».

A Cortemaggiore Gasparini ha concluso: «Saremo sempre al fianco delle aziende agricole ma sappiamo che stiamo combattendo una visione del mondo che demolisce la nostra cultura, distorta e deformata per essere piegata a interessi che non riguardano il bene del Paese».

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