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Gioco d'azzardo, nel 2017 i piacentini hanno speso quasi 500 milioni

Rispetto al 2016 sono stati ben 31.637.180,41 gli euro in più giocati, con un incremento del 6,8%, sopra quindi la media nazionale. Ogni abitante della provincia lo scorso anno ha speso 1.735,65 euro tra slot machine, videolottery , gratta e vinci, scommesse e tutte le altre numerosissime tipologie di gioco offerto, che diventano 3.840,92 euro per ognuna delle 129.581 famiglie presenti

"Quasi 102 miliardi di euro (per la precisione 101.848.104.315,83), questa è l'impressionante cifra buttata nel gioco d'azzardo dagli italiani nel 2017. Il dato è fornito dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Si tratta di 5.877.104.315,83 euro in più rispetto al 2016 con un aumento del 6,1%.  Ma qual è la situazione a Piacenza? Le Acli piacentine (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani)  hanno estrapolato i dati: ebbene gli euro spesi a Piacenza e provincia, per tutte le tipologie di gioco d'azzardo, nell'anno 2017 sono 497.710.702,37 euro, restano fuori dal conteggio i dati del gioco online, ad oggi non disponibili". Si legge in una nota del presidente di Piacenza, Roberto Agosti.

"Preoccupante - prosegue - è il continuo aumento del gioco: rispetto al 2016 sono stati ben 31.637.180,41 gli euro in più giocati, con un incremento del 6,8%, sopra quindi la media nazionale. Ogni abitante della provincia (286.758 al 31dicembre 2016 secondo i dati istat) lo scorso anno ha speso 1.735,65 euro tra slot machine, videolottery , gratta e vinci, scommesse e tutte le altre numerosissime tipologie di gioco offerto, che diventano 3.840,92 euro per ognuna delle 129.581 famiglie presenti (sempre secondo i dati istat al 31dicembre 2016)".

"I comuni della provincia, nel rispetto della delibera della regione Emilia Romagna 2098 del 20/12/2017, hanno mappato le sale gioco, i bar, le tabaccherie e comunqque quei locali, che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, nei quali sono installati apparecchi per il gioco. Le sale gioco, entro la fine di quest'anno dovranno chiudere o spostarsi oltre i 500 metri stabiliti, tutti gli altri non potranno più rinnovare i contratti d'uso delle slot alla scadenza. Di fatto una limitazione dell'offerta, certamente non risolutiva del problema, ma comunque un primo passo. Interessante, a questo proposito, l'iniziativa del comune di Brescia: come riferito dal  giornale Vita, da lunedì 12 marzo slot machine e videolottery dovranno essere spente dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Il provvedimento del comune dovrebbe essere a breve esteso anche in 14 comuni dell'hinterland creando una fascia omogenea di contrasto all'azzardo di massa".

"Anche in questo caso - conlcude - l'intento evidente è quello di limitare l'offerta del gioco sul territorio. L'altra gamba del contrasto è la prevenzione. Come Acli stiamo attualmente portando avanti un progetto che mira alla sensibilizzazione e alla prevenzione rivolto ai ragazzi delle prime classi di alcune scuole di Piacenza: è un'altra piccola goccia. Certamente se iniziative di contrasto e prevenzione fossero portate avanti in collaborazione tra istituzioni e associazionismo, ciascuno per il proprio ruolo, in modo più capillare, i risultati potrebbero essere ben diversi. Sarebbe auspicabile che un ente locale, ad esempio la Provincia, si facesse carico di coordinare una simile azione mettendo in rete i soggetti disponibili e sensibili al problema".

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