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Economia

Giornata dell'alimentazione: «Le cooperative agricole nutrono il mondo»

Questo lo slogan scelto dalla Fao per la giornata dell'alimentazione che cade ogni anno il 16 ottobre. Il commento del presidente di Fedagri-Confcooperative Piacenza Michele Rossi

Oggi 16 ottobre  è la giornata che la Fao dedicata all'alimentazione, un evento che, ogni anno, cerca di fare il punto sui progressi sviluppati a livello globale per sconfiggere la fame nel mondo. Ma quest’anno è anche l’anno internazionale delle cooperative e la Fao, per questa ricorrenza, per celebrarne il ruolo, ha coniato lo slogan “le cooperative agricole nutrono il mondo”.  Secondo gli ultimi dati divulgati dall'organizzazione sono ancora 870 milioni le persone che soffrono la fame, circa il 15 per cento della popolazione mondiale, quasi tutti vivono nei paesi in via di sviluppo. Nonostante il numero sia impressionante, è in calo rispetto ai dati del 1990 quando erano 132 milioni in più. Per questo uno degli obiettivi di sviluppo del millennio – dimezzare il numero di persone che soffrono la fame entro il 2015 rispetto ai livelli del 1990 – sembra ancora a portata di mano.

«Le cooperative – commenta il presidente di Fedagri Confcooperative di Piacenza Michele Rossi - ricordano alla comunità internazionale che è possibile conciliare la produttività economica con la responsabilità sociale. Il mondo cooperativo si presenta unito e compatto, anche nella nostra provincia, un modello virtuoso che propone una ricetta economica, da sempre vincente, composta di condivisione e responsabilità sociale in contrapposizione ad un modello capitalistico che nella sua sfrenata ricerca di profitto individualistico non ha saputo che produrre distruzione di risorse produttive, iniquità della composizione sociale della cittadinanza del nostro territorio ed una crisi che oggi sta duramente mettendo alla prova anche il nostro paese. Forse - prosegue Rossi - i i principi di un modello cooperativo non sono ancora ben conosciuti ed imitati: essi fondano la propria forza sulla democrazia, la partecipazione attiva dei soci e la responsabilità diffusa all’interno dei sodalizi economici».

«Ogni giorno - prosegue Rossi - nel mondo i produttori locali continuano ad affrontare ostacoli che impediscono loro di cogliere i frutti del lavoro e di contribuire alla sicurezza alimentare, non solo per sé stessi ma per tutti, tramite una partecipazione attiva nei mercati. Gli ostacoli sono rappresentati soprattutto dalla volatilità dei prezzi delle materie prime causata dai cambiamenti climatici e dalla crisi finanziaria. Il nostro modello è in grado di opporsi a tutto ciò e le cooperative possono diventare l'elemento chiave per superare questa situazione, come hanno ben evidenziato in questi anni con la loro crescita, anche nella nostra provincia. La cooperazione - conclude Rossi - è dunque espressione di una cultura di solidarietà che educa i soci ad occuparsi dei propri bisogni fondamentali, della sua famiglia ed, implicitamente, della comunità ed a costruire un mondo migliore. Questa è la radice del lavoro contadino, che porta a una relazione uomo-natura corretta, che ha la sua base nell’uomo che coltiva, produce, stabilizza, trasforma e cura l’ambiente».

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